L’Ucraina dice di controllare uno degli snodi del gas russo

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha annunciato che le forze armate di Kyiv hanno preso il controllo completo della città russa di Sudzha, un insediamento strategico situato a circa dieci chilometri all’interno del territorio russo rispetto al confine ucraino. Dal 6 agosto le truppe ucraine stanno conducendo una campagna di avanzamento nelle province russe al confine con il loro Paese in risposta all’invasione di Mosca, con una mossa a sorpresa che ha messo in crisi i piani bellici del Cremlino.

Sudzha conta una popolazione di circa 5.000 persone, che nel frattempo sono state evacuate delle autorità russe, ed è un punto cruciale per le infrastrutture energetiche, poiché ospita una stazione di misurazione del gas naturale russo destinato all’Europa. La notizia è stata riportata dal Guardian e successivamente rilanciata da altre fonti internazionali.

Secondo quanto riferito da Zelensky, “il generale Oleksander Syrskyi ha completato la liberazione della città dalle forze militari russe, e ora è in corso l’istituzione di un ufficio del comando militare ucraino”. Sebbene la maggior parte della popolazione russa sia stata evacuata, alcune persone sono rimaste ancora nella città di Sudzha e sembra che si siano nascoste nei seminterrati e nelle cantine delle abitazioni per sfuggire ai combattimenti.

Un obiettivo strategico

Sudzha rappresenta il più grande dei circa 80 insediamenti che l’Ucraina afferma di aver conquistato negli ultimi dieci giorni, nell’ambito di una incursione a sorpresa nel territorio russo. Secondo i dati forniti da Kyiv, le truppe ucraine sarebbero in grado di controllare circa mille chilometri quadrati di territorio russo. Sudzha, però, assume un valore strategico all’interno di questa operazione, per il suo ruolo nella catena logistica del gas prodotto da Mosca.

La stazione di misurazione del gas naturale presente in città gestisce circa il 3% delle importazioni di gas europee, e il suo controllo potrebbe avere importanti ripercussioni sulle forniture energetiche verso l’Europa, in particolare per paesi come Slovacchia e Ungheria, che continuano a ricevere gas russo nonostante le tensioni con Mosca.

Nel frattempo, la situazione nella regione di Kursk continua a essere tesa. Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver ripreso il controllo dell’insediamento di Krupets, mentre le forze ucraine hanno utilizzato carri armati Challenger 2 forniti dalla Gran Bretagna per i combattimenti sul suolo russo, secondo quanto riportato da Sky News. Il ministero della Difesa britannico non ha commentato direttamente l’uso dei carri armati, ma ha dichiarato che le operazioni all’interno della Russia rientrano nei limiti d’uso delle armi fornite all’Ucraina.

Fonte : Wired