Nessun accordo su Gaza al vertice di Doha. I mediatori: “Basta scuse e perdite di tempo”

I negoziati per il cessate il fuoco a Gaza a Doha sono stati sospesi con i negoziatori che si incontreranno di nuovo la prossima settimana in Egitto, fiduciosi di poter trovare finalmente un accordo per porre fine ai combattimenti tra Israele e Hamas e liberare gli ostaggi rimasti. In una dichiarazione congiunta, gli Stati Uniti, il Qatar e l’Egitto hanno detto che Washington ha presentato una nuova proposta che si basa sui punti di accordo della scorsa settimana, colmando le lacune tra le parti in un modo che potrebbe consentire la rapida attuazione di un accordo. Il gruppo militante palestinese Hamas non ha partecipato direttamente ai colloqui, ma è stato tenuto al corrente dei progressi compiuti.

“Non c’è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e i detenuti, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo”, si legge in un comunicato congiunto dei mediatori dopo i due giorni di colloqui a Doha. “Il percorso è ora tracciato per quel risultato, salvando vite, portando sollievo alla popolazione di Gaza e allentando le tensioni regionali”, aggiunge la nota.

Tra i punti critici, Israele ha insistito sul fatto che la pace sarà possibile solo se Hamas sarà distrutto, mentre Hamas ha dichiarato che accetterà solo un cessate il fuoco permanente e non temporaneo. Altre difficoltà hanno riguardato la sequenza di un accordo, il numero e l’identità dei prigionieri palestinesi da rilasciare insieme agli ostaggi israeliani, il controllo del confine tra Gaza e l’Egitto e la libertà di movimento dei palestinesi all’interno di Gaza.

Il conflitto è iniziato il 7 ottobre quando i combattenti di Hamas si sono scatenati in Israele, uccidendo circa 1.200 persone e sequestrando circa 250 ostaggi, secondo i calcoli israeliani. Secondo le autorità sanitarie palestinesi, la campagna militare di Israele ha ridotto in macerie gran parte di Gaza e ucciso più di 40mila palestinesi, soprattutto civili, donne e bambini. Israele afferma di aver eliminato 17mila combattenti di Hamas.

La delegazione israeliana comprendeva il capo dei servizi segreti David Barnea, il capo del servizio di sicurezza nazionale Ronen Bar e il capo dei servizi militari Nitzan Alon, secondo quanto riferito da funzionari della difesa. La Casa Bianca ha inviato il direttore della Cia Bill Burns e l’inviato per il Medio Oriente degli Stati Uniti Brett McGurk. I negoziati si sono svolti all’ombra di una temuta escalation regionale, con l’Iran che ha minacciato ritorsioni contro Israele dopo l’assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran il 31 luglio.

Con le navi da guerra, i sottomarini e le navi da guerra degli Stati Uniti, inviati nella regione per difendere Israele e scoraggiare potenziali aggressori, Washington spera che un accordo di cessate il fuoco a Gaza possa disinnescare il rischio di una guerra più ampia.

Fonte : Today