Due orsi polari hanno attaccato e ucciso un uomo che lavorava presso una remota stazione radar artica nel territorio canadese settentrionale del Nunavut. L’attacco è avvenuto la scorsa settimana sull’isola di Brevoort, a sud-est dell’isola di Baffin. Lo riporta l’emittenete britannica Bbc.
Il dipendente, il cui nome non è stato reso noto, lavorava per la Nasittuq Corporation, un’azienda di logistica che gestisce siti di difesa radar per conto del governo canadese. La stazione è infatti una delle decine di avamposti del North warning system nel Canada, una rete di 5mila chilometri che ha lo scopo di rilevare aerei o missili che entrano nella regione.
L’attacco
Secondo quanto emerso, l’uomo è stato attaccato mentre si trovava non molto lontano dagli altri colleghi. Alcuni di loro sono intervenuti e hanno ucciso uno degli orsi, ma per l’uomo, di cui non sono state rese ancora note le generalità, non c’è stato nulla da fare. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità locali e gli enti di regolamentazione per condurre un’indagine approfondita sulle circostanze che hanno portato a questo incidente”, ha affermato la Nasittuq Corporation in una nota. “La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra massima priorità e ci impegniamo profondamente per garantire un ambiente di lavoro sicuro”, si legge ancora.
La popolazione di orsi in declino
Gli attacchi degli orsi polari agli esseri umani sono estremamente rari, almeno fino al recente passato. Questo, infatti, è il secondo incidente mortale registrato che coinvolge un attacco di un orso polare dal 2023. L’anno scorso, una donna e il suo bambino di un anno sono stati uccisi da un orso polare in un villaggio dell’Alaska. Secondo il governo canadese, nel Paese vivono circa 17mila orsi polari, che rappresentano circa due terzi della popolazione mondiale della specie. La specie è in declino e gli scienziati attribuiscono il problema alla perdita di ghiaccio marino causata dal riscaldamento globale, che porta alla riduzione delle loro aree di caccia e di riproduzione.
Fonte : Today