Non per tutti agosto fa rima con ferie, e per i meno fortunati che si trovano a lavorare nelle settimane più roventi dell’anno esistono una serie di misure che le aziende dovrebbero obbligatoriamente mettere in campo per proteggere i propri dipendenti dal caldo eccessivo. Dai controlli effettuati da fine luglio dall’Ispettorato nazionale del lavoro è però emerso che circa il 40 per cento delle 736 imprese ispezionate non è a norma.
L’inadempienza delle aziende può avere un impatto grave sulla salute dei lavoratori impiegati nei settori considerati più a rischio: cantieri edili e stradali, agricoltura, settore florovivaistico. In questi ambiti l’Ispettorato è impegnato in una campagna di controlli straordinari che andrà avanti fino alla fine di agosto.
Le violazioni delle aziende
Tra le violazioni più rilevanti riscontrate nelle aziende c’è la mancata valutazione del rischio microclima, la mancanza di verifica d’idoneità del pos (piano operativo di sicurezza) al psc (piano di sicurezza e coordinamento) da parte del committente e la mancata fornitura ai lavoratori di specifiche misure di protezione contro le influenze atmosferiche. La mancata valutazione del rischio microclima prevede un’ammenda che può arrivare a superare i 2800 euro.
Fonte : Today