A fronte della recrudescenza dei casi di vaiolo delle scimmie in Africa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale. Ha deciso di attivare il più alto livello di allerta sanitaria internazionale in seguito all’aumento nel continente africano dei casi di mpox, il vaiolo delle scimmie appunto.
A dare l’annuncio il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Oggi il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato questo consiglio”.
Massima allerta internazionale
Dopo l’allerta sanitaria in Africa dove il virus Mpox è mutato diventando molto più aggressivo arriva la decisione dell’Oms di dichiarare un’emergenza sanitaria globale, per mettere in allerta le organizzazioni sanitarie di tutto il mondo dal virus mpox (già noto come vaiolo delle scimmie).
Il nuovo ceppo ha una mortalità più alta ed ha anche una capacità maggiore di diffondersi non solo con i rapporti sessuali. In Africa ha colpito soprattutto i bambini e le donne in gravidanza. I dati sono allarmanti: “Su 14mila infetti 524 sono morti”.
Disponibili 500 mila dosi di vaccino
Contro l’mpox sono già nella disponibilità dei produttori 500 mila dosi di vaccino e altre 2,4 milioni potrebbero essere prodotte per la fine dell’anno. È quanto ha detto Tim Nguyen, a capo della Unit High Impact Events Preparedness dell’Oms nel corso della conferenza stampa in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale (Pheic) connessa all’epidemia di mpox. Il riferimento è al vaccino MVA-BN, prodotto da Bavarian Nordic.
“Nel 2025 potrebbero essere prodotte altre 10 milioni di dosi”, ha aggiunto sottolineando che “diversi Paesi hanno accantonato vaccini e che potrebbero donarli se altri Paesi ne avessero bisogno”. Ad esempio per il vaccino LC-16, che non è commercializzato ma prodotto per conto del governo del Giappone, “siamo al lavoro per facilitare la donazione delle riserve”.
Fonte : Today