L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale (Pheic) a seguito all’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, ormai ribattezzato mpox. A dare l’annuncio è stato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo che il comitato di emergenza dell’Oms si era riunito per valutare la situazione. Nel frattempo, in Africa era già stato dichiarato lo stato di emergenza lo scorso martedì 13 agosto dall’Africa Centres for Disease Control and Prevention, che aveva esortato la comunità internazionale a contribuire al suo obiettivo di mobilitare 2 milioni di vaccini. Appello a cui l’Ue ha risposto prontamente. L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione europea (Hera) ha fatto sapere che acquisterà e donerà al continente africano 175.420 dosi di vaccino MVA-BN. Si tratta dell’unico preparato contro il vaiolo approvato dalla Fda e dall’Ema.
Ghebreyesus: “La situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica internazionale”
“Oggi il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato questo consiglio”, ha detto il direttore dell’Oms, sottolineando che “una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare queste epidemie e salvare vite umane”. Ghebreyesus ha poi aggiunto: “Il rilevamento e la rapida diffusione di un nuovo clade [ceppo, n.d.r..] di mpox nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, il suo rilevamento nei Paesi vicini che non avevano precedentemente segnalato la malattia, e il rischio di un’ulteriore diffusione in Africa e oltre sono molto preoccupanti”, ha detto Ghebreyesus. A questo, ha aggiunto, si sommano “altre epidemie di altri cladi di vaiolo in altre parti dell’Africa”.
Hera e Africa Cdc uniscono le forze
Oltre alla donazione dell’Ue, l’azienda farmaceutica Bavarian Nordic ha deciso di contribuire con ulteriori 40mila dosi di vaccino che donerà ad Hera. I vaccini donati verranno distribuiti dall’Africa Cdc in base alle esigenze regionali. Il centro africano per la prevenzione delle malattie, in collaborazione con Hera, è inoltre al lavoro per ampliare l’accesso alla diagnostica e al sequenziamento dell’mpox nella regione. A tal fine, è previsto un finanziamento di 3,5 milioni di euro per l’inizio dell’autunno.
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Riunito il comitato di emergenza dell’Oms
Intanto, come detto, il comitato di emergenza dell’Oms si è riunito oggi per valutare l’impatto dell’epidemia di mpox. “Nella Repubblica Democratica del Congo la malattia viene segnalata da più di un decennio”, ha riferito nel discorso di apertura il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L’anno scorso, i casi segnalati sono aumentati in modo significativo, ma quest’anno il numero di casi segnalati ha già superato il totale dell’anno scorso, con oltre 14mila contagi e 524 decessi”. A destare preoccupazione, in particolare, è un nuovo ceppo del virus, chiamato Clade 1b. Questo ceppo “si diffonde rapidamente nella Repubblica Democratica del Congo. Sembra diffondersi principalmente attraverso le reti sessuali, e il suo rilevamento nei Paesi confinanti è particolarmente preoccupante”. Nell’ultimo mese sono stati segnalati circa 90 infezioni dovute al ceppo 1b del virus mpox in quattro Nazioni confinanti che non avevano mai segnalato la malattia in precedenza: Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda.
In circolazione diversi ceppi del virus
La situazione è resa ancora più complicata dalla presenza di diversi ceppi del virus, ognuno con modalità di trasmissione e livelli di rischio differenti. “Abbiamo a che fare con diverse epidemie di diversi cladi, in Paesi diversi, con diverse modalità di trasmissione e diversi livelli di rischio”, ha sottolineato Ghebreyesus. L’Oms ha già sviluppato un piano di risposta per l’Africa, che richiede un investimento iniziale di 15 milioni di dollari, di cui 1,45 milioni già stanziati.
L’Oms ha anche sollecitato i produttori di vaccini a fare richiesta di inserimento dei vaccini anti-mpox nella lista dei farmaci di emergenza (Emergency Use Listing). Ciò “accelererà l’accesso ai vaccini per i Paesi a basso reddito che non hanno ancora rilasciato la propria approvazione nazionale” e “consente inoltre ai partner, come Gavi e Unicef, di procurarsi vaccini per la distribuzione”.
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Fonte : Sky Tg24