Rose Harvey ha corso la maratona alle Olimpiadi con una gamba rotta: “È stato straziante”

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Olimpiadi Parigi 2024

La britannica Rose Harvey ha corso quasi tutta la maratona delle Olimpiadi di Parigi 2024 con un gamba rotta: “È stata una dolorosissima agonia ma non potevo mollare”. La storia incredibile della maratoneta che ha scoperto la corsa solo durante il lookdown e quattro anni dopo si ritrova a realizzare il sogno olimpico.

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Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno regalato storie incredibili che vanno al di là del risultato o di una medaglia conquistata. Tra queste rientra sicuramente quella della maratoneta britannica Rose Harvey che ha terminato la maratona femminile nonostante si sia rotta una gamba durante la massacrante gara.

E a rendere ancora più straordinaria la sua impresa il fatto che, pur essendo arrivata al traguardo con quasi mezzora di ritardo dalla vincitrice Sifan Hassan, non ha concluso in ultima posizione, con 80 atlete che hanno corso tutti i 42,195 km della prova olimpica infatti la 31enne di Evensham si è classificata al 78° posto davanti alla nepalese Shantoshi Shrestha e alla rappresentante del Bhutan Kinzang Lhamo arrivata ultima.

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A raccontare quella che ha definito come “un’agonia” è stata la stessa Rose Harvey in un’intervista rilasciata all’emittente britannica BBC nei giorni successivi, nella quale è apparsa in stampelle e ha rivelato che, dopo circa tre chilometri ha cominciato a sentire il dolore all’anca che da alcune settimane gli dava qualche problemino, per poi da lì a poco rimediare una frattura da stress: “È stata davvero dura. Il percorso ondulato non mi ha aiutato per niente, le discese sono state solo un’agonia e la situazione è peggiorata sempre di più e sapevo che arrivare fino alla fine sarebbe stato incredibilmente doloroso” ha infatti raccontato la britannica classe ’92 a cui medici e fisioterapisti avevano sconsigliato di partecipare alla maratona.

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Un’agonia che forse ancora più esaustivamente aveva descritto nel post pubblicato sui propri profili social all’indomani della gara: “Le successive 24 miglia (38,6 km) sono state una dolorosa battaglia. Poi si è scoperto che mi ero fratturata il femore da stress” aveva difatti scritto Rose Harvey descrivendo la sua “esperienza olimpica indimenticabile“.

Ed è lei stessa a rispondere a chi si chiede perché non si sia ritirata al momento dell’infortunio: “In qualsiasi altra gara, mi sarei fermata e ci sono stati così tanti momenti in cui ho pensato di non riuscire a fare un altro passo. Ma nonostante i miei principali obiettivi per la gara fossero ormai svaniti, c’era ancora una piccola parte del mio sogno olimpico a cui potevo aggrapparmi, cioè finire la maratona olimpica. Non potevo arrendermi. Continuavo a ripetermi di sorridere, assorbire l’energia di quella folla incredibile e semplicemente mettere un piede davanti all’altro. È stato straziante. Ma far parte delle Olimpiadi è qualcosa che non dimenticherò mai” ha difatti aggiunto la maratoneta britannica.

Già perché quella di Rose Harvey alle Olimpiadi di Parigi 2024 è una storia incredibile all’interno di una storia ancora più incredibile. A dispetto dei 31 anni di età infatti siamo di fronte ad una ragazza divenuta professionista solo nel 2022 e che ha cominciato a correre solo ad inizio 2020: dopo essere stata licenziata dallo studio legale di Londra in cui lavorava all’inizio della pandemia di Covid 19, voleva qualcosa che la tenesse impegnata e andare a correre era una delle poche attività ancora consentita, e solo allora ha scoperto la sua passione per la corsa che in pochissimi anni l’ha portata a realizzare il sogno olimpico (si è guadagnata il pass lo scorso anno correndo la maratona di Chicago in 2:23:21), un sogno la cui realizzazione non poteva essere fermata nemmeno da una frattura alla gamba.

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Fonte : Fanpage