Meta, perché un miliardario polacco vuole portarla in tribunale

Meta sembra averla fatta grossa di nuovo. Secondo quanto riportato da Reuters, il miliardario polacco Rafal Brzoska e sua moglie Omena Mensah, una celebrità televisiva local, hanno intenzione di citare in giudizio la società per una serie di annunci falsi che usano in modo illecito le loro fattezze, condivisi su Facebook e Instagram. “Abbiamo in programma di intentare una causa privata contro Meta… Non abbiamo ancora determinato in quali giurisdizioni faremo causa a Meta. Decideremo nelle prossime settimane – ha detto il miliardario a Reuters -. Stiamo considerando assolutamente tutti gli scenari, compresa una causa negli Stati Uniti se c’è inazione in Europa“.

Se l’idea di Brzoska andasse in porto, quindi, Meta dovrebbe vedersela con un’altra causa che si va ad aggiungere a quelle già numerose che sono state intentate da utenti che hanno visto le loro immagini utilizzate in annunci illeciti sui social, che spesso continuano a comparire sulle piattaforme anche dopo le loro lamentele. In risposta alle accuse, un portavoce di Meta ha dichiarato che la società rimuove sempre gli annunci illeciti dalle piattaforme quando segnalati, e che lavora a stretto contatto con le autorità locali per contrastare l’attività dei truffatori. Eppure, non sembra affatto essere così. La decisione di Brzoska di intraprendere un’azione legale contro la società madre di Facebook e Instagram arriva dopo che l’Ufficio polacco per la protezione dei dati personali ha temporaneamente vietato di usare le immagini del miliardario e di sua moglie per annunci pubblicitari fake.

Sarà una lunga battaglia e voglio scoprire quanto sono grandi le entrate degli annunci che usano i deepfake per scopi fraudolenti”, ha detto Brzoska, conosciuto con il nomignolo di “Locker King” per il suo ruolo di fondatore e amministratore delegato della società di armadietti per pacchi InPost. L’idea del miliardario, infatti, è di convincere altre personalità esponenti del paese a intraprendere azioni legali per chiedere a Meta di eliminare definitivamente i deepfake dalle sue piattaforme. Un progetto ambizioso, che Brzoska sembra più che intenzionato a portare a termine.

Fonte : Wired