Il problema principale è che, nonostante le varie missioni diplomatiche e i tentativi di convincimento anche attraverso l’arruolamento degli influencer, gli investitori internazionali non si sono lasciati sedurre dal progetto. L’amministrazione di Widodo si è affidata in larga misura agli investimenti privati per la costruzione della città, mentre lo Stato si è accollato solo il 20% dei costi, coprendo principalmente la costruzione di infrastrutture di base, edifici e servizi pubblici all’interno della “core area” del governo. Esistono perplessità anche sull’approvvigionamento energetico e la rete dei trasporti in un’area non certo particolarmente sviluppata del Paese.
Una cattedrale nel deserto
L’idea lodevole di decongestionare l’inquinatissima Giacarta, che sta peraltro letteralmente sprofondando piano piano sotto il livello del mare, rischia però di trasformarsi nella creazione di un castello nel deserto, o meglio di un palazzo nella foresta. Fin qui pochi indonesiani hanno mostrato interesse a trasferirsi, vista l’assenza di infrastrutture e soprattutto per la mancanza di opportunità di lavoro causata dal ritardo nei lavori e le difficoltà nell’attrazione di investitori.
Dopo l’avvio dei lavori nel 2022, un durissimo colpo alle ambizioni di Nusantara è arrivato dal ritiro dal progetto del colosso giapponese SoftBank, che avrebbe dovuto garantire un investimento di 30-40 miliardi di dollari. In una conferenza tenutasi a Singapore nel giugno 2023, Widodo ha cercato di rassicurare gli investitori che il progetto sarebbe andato avanti indipendentemente dalla vittoria alle elezioni presidenziali indonesiane del 2024 e che Nusantara era una “opportunità d’oro” per gli investimenti. Ma, nel novembre 2023, Widodo ha ammesso che nessun investitore straniero aveva ancora investito in Nusantara.
Nel tentativo di stimolare una nuova spinta, a luglio il presidente ha firmato un regolamento presidenziale che concede agli investitori alcuni diritti, tra cui quello di proprietà terriera fino a 190 anni nella futura capitale. Già, futura, perché il trasferimento ufficiale ha bisogno della firma di un decreto presidenziale che ancora non c’è e che ora pare possa essere firmato da Subianto quando prenderà il posto di Widodo. La sensazione è che il leader uscente avesse fretta di realizzare il suo sogno per dare una misura fisica della sua eredità politica. Forse troppa fretta. Tanto che Nusantara potrebbe dover aspettare addirittura fino a quasi sfiorare il centenario dell’indipendenza per essere completata, sempre che i futuri presidenti vorranno davvero perseguire lo stesso sogno di Widodo.
Nel frattempo, Giacarta continua a crescere. Il promotore immobiliare giapponese Mitsubishi Estate costruirà nella vecchia (ma non troppo) capitale un complesso di torri residenziali e a uso misto con uno dei grattacieli più alti dell’Indonesia. Il progetto Two Sudirman Jakarta prevede una torre di 74 piani alta circa 330 metri e una torre di 65 piani alta circa 270 metri. Con un costo stimato di oltre 50 miliardi di yen (332 milioni di dollari), la costruzione dovrebbe essere completata nel 2028. Le torri saranno un nuovo punto di riferimento per la capitale, che potrebbe restare tale più a lungo del previsto.
Fonte : Wired