“Mi è venuta un’idea!” Quante volte vi siete catapultati fuori dalla doccia per urlare questa frase? Le intuizioni e le idee migliori, in effetti, possono arrivare anche mentre si sta sotto l’acqua, in quello definito, non a caso, “effetto doccia”, un fenomeno che gli esperti provano a spiegarsi ormai da tempo, ossia perché attività come fare una doccia o una passeggiata siano efficaci per stimolare la nostra creatività.
L’effetto doccia
A interessarsi all’argomento è stato anche Zachary Irving, professore di filosofia dell’Università della Virginia, in uno studio pubblicato nel 2022 sulla rivista Psychology, Aesthetics, Creativity, and the Arts. Utilizzando gli strumenti delle scienze sociali per esaminare come complessi concetti scientifici e filosofici influiscono sulla vita quotidiana, l’esperto ha sviluppato una teoria su cosa sia il ‘vagabondaggio della mente’, cosa non è e perché è importante. Quando ha cominciato a studiare questo fenomeno si è accorto che le definizioni di vagabondaggio della mente non catturavano realmente la natura dell’esperienza. “Ciò su cui si concentravano era la distrazione in generale”, ha commentato Irving. “Stavano definendo il vagabondaggio della mente come quelli che vengono chiamati pensieri non correlati al compito. In altre parole, tutto ciò che ti distrae”.
Vagare con la mente
Secondo lo studio di Irving, invece, dedicarsi ad attività come farsi una doccia permette alla mente di vagare libera ed è proprio così che arrivano le idee. In altre parole, il vagabondaggio della mente è uno stato cosciente, è semplicemente uno stato non focalizzato, uno stato in cui la libera associazione avviene in modo naturale e senza vincoli. “Il problema nel concentrarsi sulla risoluzione dei problemi è che ti focalizzi su ciò che reputi sia rilevante riguardo al problema e ciò che ritieni sia importante, ma a volte ti sbagli”, ha spiegato Irving. “Quando la tua mente vaga in modo quasi casuale, è allora che ti imbatti in pensieri creativi che altrimenti avresti ignorato”. I risultati di Irving sul fenomeno lo hanno così portato alla conclusione che il vagare con la mente può aiutare la creatività e che questa può essere indotta svolgendo attività meno coinvolgenti come fare una passeggiata, lavare i piatti o, appunto, fare la doccia.
La filosofia nella quotidianità
Dopo la pubblicazione del suo studio, Irving è stato contattato da un’azienda britannica di cosmetici per collaborare a una campagna di marketing di prodotti appositamente pensati per indurre la mente a vagare. Nei laboratori, l’esperto ha avuto modo di esplorare il tipo di stati emotivi necessari. “L’industria dei prodotti di bellezza è focalizzata su come indurre emozioni molto specifiche: come farti provare relax o come indurre la sensazione di meraviglia”, ha detto Irving. “La specificità delle emozioni che sono in grado di creare è davvero importante per quello che sto cercando di fare”. Irving ha anche osservato che questa collaborazione rappresenta una rara opportunità per un filosofo di svolgere un lavoro di cui il pubblico può beneficiare senza dover leggere un articolo accademico. “Come filosofo, non capita molto spesso”, ha concluso Irving. “In questo modo posso sperimentare la filosofia semplicemente facendo la doccia”.
Fonte : Wired