Dopo una prima era fatta di oggetti stampati con un unico colore o richiedendo cambi di filamento “in corsa”, da qualche anno le stampanti 3D fdm a colori hanno iniziato a conquistare il mercato degli appassionati di fai da te (e non solo) con la promessa di oggetti più complessi e colorati, realizzabili finalmente in modo più semplice e veloce – il tutto a costi sempre meno proibitivi.
Fino a una manciata di anni fa per stampare in 3D oggetti caratterizzati da più tonalità cromatiche l’unica alternativa era quella di utilizzare un solo filamento, scomponendo l’oggetto in più parti da stampare separatamente per poi assemblarle a colla. Molti degli apparecchi odierni permettono però di ottenere lo stesso risultato in una sola passata, con costi in abbassamento e livello qualitativo in rialzo.
Ovviamente non tutti i dispositivi in questione fanno ciò che promettono in modo impeccabile. Alcuni lavorano meglio di altri, e anche tra i migliori occorre scegliere quello giusto analizzandolo sotto la lente delle esigenze particolari di ciascuno. Nella gallery che segue consigliamo i modelli più interessanti per chi vuole avvicinarsi a questo mondo, non prima di aver riassunto velocemente cosa sia una stampante 3D e come funzioni.
Cosa sapere sulla stampa 3D
Così come una stampante tradizionale fissa pigmenti colorati su un foglio secondo le tecniche più disparate (dal getto d’inchiostro al laser), una stampante 3D è un dispositivo elettronico/meccanico che permette di realizzare oggetti tridimensionali partendo ad esempio da un filamento di vari materiali plastici o da una resina liquida.
La prima tecnica si chiama fdm, o fused deposition modeling: una testina scalda la plastica fino a farla fondere per poi depositarla su un piano strato dopo strato. La seconda tipologia è la stampa sla, o stereolithography apparatus: qui il piatto che fa da base per l’area di stampa è immerso in una soluzione di resina liquida che catalizza grazie a una luce ultravioletta e, anche in questo caso strato per strato, dal basso verso l’alto, compone l’oggetto.
Nel campo della ricerca si sta poi cercando di utilizzare queste stampanti per risolvere problemi che spaziano dalla fame nel mondo alla creazione di organi sintetici per sostituire quelli danneggiati, ovviamente creando materiali adatti allo scopo. A livello industriale esistono infatti stampanti giù in grado di gestire materiali come il cemento, la fibra di carbonio, il nylon, metalli di varia natura e perfino alimenti. Certo ci sono ancora un’infinità di progressi da compiere prima di aspettarci qualcosa di simile al “replicatore” visto in alcuni episodi di Star Trek, ma ogni giorno sul mercato arrivano novità che ci avvicinano a grandi passi verso qualcosa di simile.
Cosa valutare quando scegli una stampante 3D
Il mercato delle stampanti 3D è popolato da numerosi produttori e dozzine di modelli di tutte le tipologie, le dimensioni e i costi. Ecco perché conoscere in anticipo le proprie esigenze è fondamentale nella scelta del dispositivo. Gli aspetti da valutare sono diversi, anche per chi decide di restringere il campo ai modelli fdm a colori.
Fonte : Wired