Giornata internazionale dei mancini: le curiosità su chi usa la mano sinistra

Da Carlo Magno a Giulio Cesare, passando per Leonardo da Vinci, Albert Einstein e Wolfgang Amadeus Mozart, di mancini ne è piena la storia. Ma se i retaggi culturali che per secoli hanno considerato l’uso predominante della mano sinistra come un difetto da correggere possono essere ormai considerati un “brutto” ricordo del passato, i mancini anche al giorno d’oggi si ritrovano quotidianamente a doversi destreggiare in disposizioni di case,  uffici e utensili progettati per il confort dei destrorsi. Per non parlare di oggetti come mouse dei pc, tradizionalmente posizionati a destra della tastiera, chitarre, ma anche banalmente delle posate al ristorante che tocca invertire, delle sfide nella scrittura a mano e nello sport. È proprio a loro che è dedicato il 13 agosto, giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei mancini. Istituita nel 1992 dal Left Handers Club, nel Regno Unito, la giornata è un evento annuale lanciato con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui vantaggi e gli svantaggi del mancinismo, che interessa ad oggi circa il 10% della popolazione mondiale.

I vantaggi del mancinismo

Diversi studi condotti negli ultimi anni hanno evidenziato come i mancini dispongano di una migliore memoria episodica e siano più abili in matematica, ma anche nel pugilato e in alcuni sport interattivi, come ping-pong o baseball, che richiedono reattività. Nello specifico, secondo una ricerca pubblicata nel 2001, i mancini ricordano meglio gli eventi rispetto ai destrorsi perché i loro emisferi cerebrali sono più strettamente connessi. Uno studio del 2017, che ha coinvolto 2314 studenti italiani, ha invece associato il mancinismo a una migliore abilità in matematica, nella risoluzione dei problemi complessi più che nell’aritmetica semplice. 

Mancini: specificità anche in tema di salute

I mancini avrebbero una loro specificità anche nelle diverse aree della salute. Alcuni studi hanno suggerito che chi usa la sinistra come dominante potrebbe essere maggiormente soggetto a disturbi del sonno e schizofrenia, ma al tempo stesso risulterebbe essere più protetto da artrite, ulcere e avrebbe un vantaggio nel recupero dopo un ictus. I mancini sarebbero anche capaci di pensare maggiormente “fuori dagli schemi” quando si tratterebbe di trovare soluzioni ai problemi.

Percentuale di mancini nel mondo 

Nel mondo solo circa il 10% delle persone è mancino. Ma come è cambiata la percentuale dei mancini negli ultimi secoli? Secondo un studio pubblicato gli scorsi anni sul Washington Post, nel 1860 solo il 2% della popolazione preferiva l’utilizzo della mano sinistra. La percentuale nel 1920 è salita al 4% per poi arrivare al 10% nei giorni nostri.

Essere mancini è anche una questione di genetica

Ma perché alcune persone si sentono più a loro agio nell’utilizzare la mano sinistra per scrivere? Varie ricerche scientifiche realizzate negli ultimi anni hanno suggerito diversi fattori associati a questa abitudine. Secondo alcuni studi vi sarebbe una predisposizione genetica; altri suggeriscono che il mancinismo dipenda da altri valori, quali l’età della madre nel momento del parto o il peso alla nascita. Nuovi dettagli in merito arrivano da un recente studio pubblicato su Nature Communications negli scorsi mesi, secondo cui essere mancini o destrorsi dipende anche dalla genetica. Nello specifico, dalla ricerca è emerso che il mancinismo, ovvero la propensione ad utilizzare, in parte o del tutto, il lato sinistro del corpo per compiere movimenti e gesti automatici e volontari, sarebbe correlato alla presenza di rare varianti genetiche che alterano le proteine alla base dell’impalcatura che garantisce la forma delle cellule. Passando in rassegna l’intero genoma di oltre 350mila persone, il team di ricerca ha individuato un gene che nei mancini ha una probabilità più elevata di preservare varianti rare. Si tratta del gene Tubb4b, che contiene le istruzioni per una delle proteine che costituiscono i microtubuli, ovvero quelle strutture rigide che mantengono la forma delle cellule e sono anche coinvolte nella divisione cellulare. I risultati dello studio, oltre a chiarire il ruolo dei geni nel mancinismo, potrebbero aiutare a migliorare la comprensione attuale relativa ai fattori genetici che regolano manualità.

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Fonte : Sky Tg24