Giappone, su X i post fake sul mega terremoto sono diventati un grosso problema

Ancora guai per X. Con truffe che sfruttano il timore di un terremoto in Giappone per rubare dati agli utenti. Al punto da far intervenire il governo nipponico, che ha formalizzato una richiesta alla piattaforma di proprietà di Elon Musk perché prenda provvedimenti.

Secondo quanto riferito da Bleeping Computer, i criminali stanno pubblicando sull’ex Twitter annunci video fake relativi a eventi allarmanti con l’obiettivo di truffare gli utenti reindirizzandoli a siti web o browser malevoli. Più nello specifico, come riportato dalle segnalazioni degli utenti, i truffatori avrebbero cominciato a far circolare sulla piattaforma post falsi contenenti informazioni sensibili su un attacco delle forze ucraine a Kursk o sul terremoto a Nankai Trough (in Giappone), così da convincere gli utenti a collegarsi a siti web malevoli per ottenere maggiori informazioni al riguardo.

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Informazioni di emergenza sul mega-terremoto a Nankai Trough: a cosa dobbiamo prestare attenzione da adesso in poi? È tutto riassunto in questo articolo. Vi invitiamo a leggerlo attentamente e a pianificare i vostri impegni”, si legge in uno dei tweet che accompagnano i video contrassegnati come “contenuto sensibile”. Un escamotage utile per convincere le vittime a cliccare sull’immagine di anteprima dei contenuti per visualizzarli e reindirizzarle a siti truffa, utilizzati dai criminali per mettere le mani sui dati sensibili degli utenti e/o per sottrargli denaro. Bypassando i sistemi di verifica dei contenuti di X, quindi, i truffatori riescono a sfruttare a pieno la sensazione di allarmismo che sta vivendo il Giappone, colpito da un terremoto di magnitudo 7.1 lo scorso giovedì, per far cadere gli utenti nella loro trappola.

L’intervento del governo

Appena qualche giorno fa, infatti, l’Agenzia meteorologica giapponese ha lanciato l’allarme di un possibile mega terremoto in arrivo nella zona di Nankai Through. Da quel momento X si è letteralmente popolata di post fake relativi a questo avvertimento – circa 70.000 tra le giornate di giovedì 8 e venerdì 9 agosto – tanto da convincere il ministero degli Affari interni e delle comunicazioni a chiedere alla piattaforma di intraprendere azioni adeguate per contenere la disinformazione.

A peggiorare la situazione, poi, ci si mette il fatto che molti di questi post rimandano a siti fraudolenti, rendendo ancora più difficile la vita degli utenti che rischiano di ritrovarsi vittime di un furto di dati mentre cercano chiarimenti su un evento di sicurezza nazionale. Per il momento, però, X non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo. E i post sembrano continuare a popolare la piattaforma. Cosa farà, allora, il governo giapponese per cercar di limitare i danni?

Fonte : Wired