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Attacco durissimo dell’IBA al presidente del CONI Gianni Malagò circa la vicenda che ha coinvolto la pugile algerina Imane Khelif e l’azzurra Angela Carini, sua avversaria nel primo turno delle Olimpiadi: “Malagò si è permesso di mentire pubblicamente sui media accusando l’IBA di esercitare pressioni sulla loro atleta. In realtà è accaduto il contrario”. A sostegno di quanto afferma, l’IBA pubblica un’email inviatale il giorno prima del combattimento dalla Federboxe italiana, in cui la FPI chiede di poter aver accesso al test che mette in dubbio l’identità sessuale della Khelif.
Venerdì scorso Imane Khelif ha vinto la medaglia d’oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi, nella categoria con limite ai 66 kg, facendo esplodere di gioia la sua Algeria ma anche il campo Philippe Chatrier del Roland Garros, che era gremito di suoi connazionali accorsi a tifare per lei nella finale contro la cinese Yang Liu. La Khelif ha trionfato vincendo nettamente ai punti tutti i combattimenti dei Giochi e lasciandosi alle spalle tutte le polemiche, i veleni e le strumentalizzazioni politiche sulla sua identità sessuale e sulla conseguente ammissibilità a competere tra le donne alle Olimpiadi. “Sono una donna come tutte le altre donne. Sono nata donna, ho vissuto come donna, ho gareggiato come donna, non c’è dubbio“, ha detto Imane con l’oro al collo. E tuttavia, a quanto pare, di dubbi al riguardo ne aveva anche Federazione Pugilistica Italiana: l’IBA ha pubblicato un’email ricevuta il giorno prima del match Khelif-Carini, in cui la nostra Federboxe chiedeva che le fosse fatto visionare l’asserito test di genere sulla base del quale l’algerina e la taiwanese Lin Yu-ting erano state squalificate nel 2023 dai Mondiali dilettanti.
Angela Carini in ginocchio dopo essersi ritirata nel combattimento contro Imane Khelif
L’IBA pubblica un’email della Federazione Pugilistica Italiana: chiesto il test di Imane Khelif
L’IBA, la controversa International Boxing Association cui il CIO ha tolto il riconoscimento come federazione affiliata e di conseguenza l’organizzazione del torneo di boxe alle Olimpiadi, sta martellando da giorni – da quando la vicenda è esplosa a Parigi – sul fatto che Khelif e Lin “erano uomini” (parole del presidente filoputiniano Kremlev) sulla base del test fatto l’anno scorso, che aveva indotto l’ente a mandarle a casa durante i Mondiali dilettanti in corso in India. Un test peraltro mai reso pubblico, neanche nell’ultima caotica conferenza stampa dell’IBA, e che il CIO ha definito non solo “illegittimo” ma anche “così imperfetto e approssimativo da renderne impossibile l’utilizzo“. Un test che tuttavia la Federboxe italiana voleva visionare nell’immediata vigilia del match contro Angela Carini, come dimostra l’email mandata all’IBA alle 11:29 del mattino del 31 luglio, a poco di più di 24 ore dal combattimento che avrebbe visto la pugile azzurra ritirarsi tra le lacrime dopo appena 46 secondi.
Ecco il testo dell’email in questione, pubblicato sul sito ufficiale dell’IBA: “Caro staff, come sapete la nostra atleta Angela Carini (kg 66) combatterà contro la pugile algerina Imane Khelif. Vorremmo conoscere il ‘test’ sulla base del quale la pugile algerina è stata squalificata dalla finale dei Mondiali femminili dell’IBA in Nuova Delhi dopo non aver superato le regole sull’eleggibilità. Grazie per il supporto e la collaborazione“.
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L’email inviata dalla Federazione Pugilistica Italiana all’IBA il giorno prima del match Khelif-Carini
In un articolo di accompagnamento all’email, l’IBA spiega perché ha deciso di pubblicare quell’email riservata della FPI: è una risposta, dal loro punto di vista obbligato, a quelle che chiama “menzogne” del presidente del CONI Giovanni Malagò, che aveva parlato di “pressioni” su Angela Carini prima del combattimento con la Khelif: “Angela mi ha mostrato le pressioni cui è stata sottoposta nei giorni precedenti l’incontro dall’Iba e io le ho detto di non farci caso e di pensare solo a combattere. Ho ricevuto dalla massima autorità medica del CIO il documento sulla regolarità della partecipazione dell’algerina al torneo. Il resto sono chiacchiere che hanno travolto Angela“.
Il presidente del CONI Gianni Malagò: l’IBA lo ha accusato di mentire
L’attacco durissimo dell’IBA al presidente del CONI Malagò: “Si è permesso di mentire”
Secondo l’IBA non sarebbe stato il loro ente a fare pressioni indebite sulla pugile azzurra nelle ore precedenti al match con l’algerina, ma il contrario: quelle pressioni sarebbero arrivate dalla Federboxe italiana per accedere alle informazioni sensibili (e secretate) sulla Khelif, il suo test, la sua identità sessuale e di conseguenza la sua eleggibilità come donna ai Giochi. Cosa volesse poi fare la FPI con queste informazioni non è dato sapere, se divulgare quei dati prima o dopo il match o che cos’altro.
La pugile italiana in lacrime dopo l’incontro con l’algerina
Fatto sta che questa email dà la possibilità all’IBA di gettare un’ulteriore ombra sulla vicenda, coinvolgendo anche i federali italiani. “L’IBA ribadisce che l’organizzazione non aveva alcuna intenzione di sollevare un argomento che per noi era stato decisivo un anno fa e che si era concluso con la squalifica di entrambi le pugili da tutti gli eventi IBA – si legge sul suo sito ufficiale – Il CIO, come già rivelato, è stato informato per iscritto dello sviluppo, ma ha scelto di ignorare la questione. Con questo, così come con le dichiarazioni del CIO secondo cui i loro criteri di ammissibilità si basano sul passaporto e non sul genere, l’IBA era seriamente preoccupata per la sicurezza e il benessere dei nostri pugili“.
Poi arriva la parte dedicata all’Italia e a Malagò: “È interessante notare che il membro del CIO e presidente del CONI, il signor Giovanni Malagò, si è permesso di mentire pubblicamente sui media accusando l’IBA di esercitare pressioni sulla loro atleta. In realtà, la pressione è ricaduta sull’IBA quando la parte italiana ha dato il via alla campagna contro la loro avversaria. L’email che ha dato il via al terremoto è stata inviata dalla Federazione Pugilistica Italiana (FPI) il 31 luglio 2024 e richiedeva le informazioni sul test a cui la Khelif si era sottoposta prima della sua squalifica dagli IBA World Boxing Championships nel marzo 2023. La lettera è stata inviata il giorno prima che la loro pugile in gara nei 66 kg, Angela Carini, salisse sul ring contro la Khelif e abbandonasse l’incontro 46 secondi dopo l’inizio“.
Fonte : Fanpage