Apoteosi Italvolley, la maledizione è finita: le ragazze schiacciano nell’oro

La maledizione è finita: anche l’Italia del volley schiaccia nell’oro. Non con gli uomini, che inseguono la vittoria da Barcellona 1992 trovando solamente argenti, ma con la squadra femminile che sale per la prima volta nella storia sul podio dei Giochi e colpisce subito il bersaglio grosso. Anche gli Stati Uniti entrano nell’elenco delle vittime, superate 3-0 (25-18, 25-20 25-17) da una squadra che emoziona e regala spettacolo, terminando la propria avventura nelle lacrime di felicità che inondano giocatrici e staff. Un successo mai in discussione, una superiorità disarmante dell’Italia, capace di disinnescare con qualità chirurgica ogni minimo tentativo delle statunitensi disputando una partita regale in difesa e a muro. Impossibile giocare contro questa squadra che non ti lascia mai respirare e sfrutta ogni minimo sbaglio fino a restare abbagliata nell’oro.

Nei due precedenti di questa stagione hanno avuto la meglio le azzurre, ma nei tre incroci olimpici sono sempre state le atlete a stelle e strisce a uscire a braccia alzate. L’avvio prende subito la direzione dell’Italia che grazie al muro di Fahr e a una difesa attenta vola 5-1 e costringe Kiraly  fermare il gioco. La partita è ricca di interesse anche in panchina: da una parte il tecnico delle statunitensi, da giocatore capace di vincere le Olimpiadi in due discipline differenti come pallavolo (due volte) e beach volley, dall’altra Julio Velasco e Lorenzo Bernardi, quest’ultimo miglior giocatore del ventesimo secolo proprio insieme a Kiraly. Insomma, la classe non manca nemmeno a bordo campo. Sul terreno di gioco invece le attenzioni sono tutte per Paola Egonu, ma la Orro è brava a trovare tante soluzioni in attacco e soprattutto l’Italia può contare su una difesa impeccabile e un muro a cui ci si può aggrappare in ogni momento. Le statunitensi non sono perfette, le azzurre quasi e il 25-18 è la naturale conseguenza della superiorità italiana.

Una squadra perfetta in difesa e che resta sempre lucida

Lotta su ogni pallone la squadra di Velasco e ha il grande merito di non perdere mai lucidità, nemmeno nelle fasi più concitate, così basta che le avversarie non sfruttino un paio di opportunità perché Fahr e compagne si trovino avanti 12-9. Sul terreno di gioco si vede una squadra impressionante, in cui ogni minimo ingranaggio funziona alla perfezione; le statunitensi fanno l’impossibile per restare attaccate ma il ritmo azzurro è troppo elevato anche per una avversaria che comunque corre molto veloce. La partita è sempre in mano all’Italia che può anche contare su una panchina di lusso: entra Antropova e risulta fondamentale nel primo set, dentro Cambi e trova la battuta vincente nel secondo, quindi con coraggio serve la Fahr che fa esplodere la Paris Arena e trascina le compagne fino al 25-20.

Adesso manca l’ultimo passo, ma la filosofia delle azzurre è sempre la stessa: “Qui e ora” predica Velasco da mesi. Non conta quanto successo fino a questo momento, ma solamente il punto successivo. Si sbilancia anche il tecnico e applaude a più riprese le sue ragazze a sottolineare una prestazione superlativa come conferma il 10-6 che indirizza anche la terza frazione grazie a una diagonale imprendibile di Egonu. Adesso la partita è tutta dalla parte azzurra, il traguardo si avvicina e c’è solo spazio per festeggiare quando cade a terra l’ultimo pallone del 25-17.

Fonte : Today