di mons. Sagayaraj Thamburaj *
Il vescovo eletto di Tanjore, la diocesi del Tamil Nadu dove si trova la “Lourdes dell’Oriente”, commenta per AsiaNews la lettera in cui il card. Fernandez, a nome di papa Francesco, incoraggia i pellegrinaggi che accolgono fedeli di ogni confessione. “Cristo è la via, non tutte le religioni sono uguali. Ma Maria qui accoglie tutti”.
Velankanni (AsiaNews) – “Milioni di pellegrini che vengono con fede, e tanti frutti spirituali che si producono al santuario di Velankanni, ci permettono di riconoscere l’azione costante dello Spirito Santo in quel luogo”. Lo scrive – a nome di papa Francesco – il card. Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede, in una lettera inviata a mons. Sagayaraj Thamburaj, vescovo eletto di Tanjore, la diocesi dove si trova questo importante santuario mariano dell’India che l’8 settembre come ogni anno vivrà la sua festa. “Velankanni – spiega ad AsiaNews p. Devasagayaraj, vicario episcopale per i sacerdoti dell’arcidiocesi di Pondicherry – è un luogo dove ogni giorno accorrono migliaia di persone da diverse parti dell’India, indipendentemente dalla religione e dalla lingua. La gente si reca a Velankanni per alleviare le proprie preoccupazioni, per liberarsi dai problemi e dalle malattie e per ringraziare. In occasione della festa migliaia di persone si recano in pellegrinaggio a piedi da diverse parti del Tamil Nadu, anche da Chennai, che dista 330 chilometri. È un luogo di armonia religiosa – continua p. Devasagayaraj -. Molte persone che si recano a Sabarimala visitano anche Velankanni con i loro abiti religiosi. Molte persone che si recano alla moschea di Nagur, che si trova vicino a Velankanni, visitano anche il santuario di Velakanni. Secondo la tradizione tamil o indù, le persone offrono cocco e fiori alla Madre Maria. Chiunque si rechi a Velankanni, quando entra nel campus del santuario, trova la pace interiore e percepisce un’emozione positiva”.
Proprio sul senso di questo accorrere di persone di religioni diverse viene sottolineato anche dal card. Fernandez nella sua lettera. “Anche tanti pellegrini non cristiani vengono cercando sollievo – scrive -. Alcuni di essi sono guariti dalle loro malattie e molti trovano pace e speranza. Senza dubbio, anche lo Spirito Santo compie un’opera in loro, rispondendo all’intercessione di Maria. Questo non va considerato come una forma di sincretismo o mescolanza di religioni. Il Santuario è un luogo dove si manifesta la vicinanza di Maria che accoglie tutti e manifesta a chi la contempla l’amore del Signore”.
Sul significato per Velankanni di questa lettera pubblichiamo queste parole indirizzate ad AsiaNews da mons. Thamburaj, che verrà ordinato vescovo della diocesi in cui si trova il santuario domenica 18 agosto.
Siamo stati molto felici di ricevere questa lettera del Dicastero della Dottrina della fede: il documento parla molto bene del santuario di Maria di Velankanni, che è considerato quasi come la Lourdes dell’Oriente.
La nostra amata Madre si rivela sempre attenta ai malati; per questo anche in lingua Tamil è conosciuta come Arokia Matha, Nostra Signora della Buona Salute. La fede della nostra gente che viene a Velankanni è fervente ed enorme l’amore e il rispetto che hanno per la madre Maria.
Siamo molto grati a papa Francesco e al prefetto del Dicastero vaticano per la Dottrina della fede, il card. Victor Fernandéz, per aver riconosciuto il santuario di Velankanni come un luogo rilevante per la nostra gente oggi. Non ho alcuna esitazione nel dire che, sia che i miracoli qui compiuti possano essere riconosciuti come veri sia che lo siano, la nostra gente crede ancora nelle apparizioni di Maria avvenute in questo luogo.
Il documento afferma chiaramente ciò che tradizionalmente qui si crede.
Nel documento sono citati due casi in cui Maria è apparsa a una persona che portava il latte a un cliente, chiedendo all’uomo di dare il latte al bambino che teneva in braccio, e ai marinai portoghesi.
Considero questo documento come un’esortazione più che come una dichiarazione (o qualcosa del genere).
Nel sud dell’India, intere famiglie e nuclei familiari visitano il santuario, non solo come singoli ma insieme: vengono in pellegrinaggio e trascorrono uno o due giorni partecipando alla Messa, accostandosi al sacramento della Riconciliazione e alle devozioni mariane. Fa parte del nostro patrimonio religioso visitare questo santuario con la propria famiglia almeno una volta all’anno. Anche i miei genitori mi portavano da bambino e il mio primo ricordo è che all’età di 4 anni volevo che mi fosse “rasata” la testa (in segno di devozione ndr), ma mio padre era esitante.
Il sacramento della Riconciliazione è uno dei più frequentati al santuario. Molte persone da tutto il Paese lo visitano per questo; non si confessano nelle loro chiese parrocchiali o altrove, ma ricevono questo sacramento solo al santuario di Velankanni.
Un fattore significativo menzionato nella lettera è il fatto che anche persone di altre fedi o di altre denominazioni, vengono in gran numero. Giungono qui senza alcuna distinzione di casta, credo o appartenenza religiosa, poveri e ricchi, persone delle città e delle campagne: tutti sono accolti dalla Madonna. Non solo in giorni speciali, ma durante tutto l’anno centinaia di migliaia di persone vengono a Velankanni.
Così riceviamo l’amore di Dio per noi, l’amore di Cristo attraverso la persona della Madonna.
Così le persone sentono che possono avere un facile accesso alla nostra amata Madre, che può ascoltarli, intercedere per loro e ottenere le benedizioni di Dio. Per questo sono molto contento che il Santo Padre abbia riconosciuto il significato di questo particolare santuario e che stia esortando le persone a mantenere questo particolare spirito.
Mi attrae che il documento affermi che anche se migliaia di persone di altre fedi vengono a Velankanni, non si tratta di sincretismo. Insegnando in seminario Teologia delle missioni, vorrei sottolineare che parliamo e promuoviamo il dialogo interreligioso e gli sforzi ecumenici della Chiesa cattolica: Cristo è la via e il Vangelo deve essere portato fino ai confini della terra. Non tutti gli dei sono uguali. Non tutte le religioni sono uguali.
Dio ha redento il mondo attraverso Gesù Cristo, si rivela nella sua persona. Perciò conosciamo l’importanza e la rilevanza del cristianesimo e siamo qui come ministri cristiani, per rispondere ai diversi bisogni delle persone.
Ma la nostra amata Madre ha un messaggio d’amore per tutti, anche per quanti non sono cristiani, fuori dell’ambito della Chiesa. Maria è Madre di tutti, come Dio è per tutti. Questo è il messaggio che Maria sta cercando di trasmetterci. Non stiamo dando una comprensione generica, come se tutte le religioni fossero uguali. Siamo qui come cristiani, come persone di Chiesa. Ma la nostra madre Maria abbraccia tutte le persone, è un segno dell’amore di Dio.
Quando vado a Velankanni e mi siedo per un’ora ai piedi di Maria, mi sento immensamente benedetto da Dio e ho la gioia di essere alla presenza di Dio.
Velankanni è un luogo dove fare esperienza di Dio. La gente dovrebbe sentire che Velankanni è una dimora di Dio e una casa della Madonna, testimone vivente e splendente.
Sono dunque felice che il santuario stia ottenendo un riconoscimento internazionale e che il Santo Padre abbia raccomandato ed esortato le persone a recarsi a Velankanni, indicandolo globalmente come un luogo in cui la nostra amata Madre è un segno dell’amore e della grazia di Dio.
* vescovo eletto di Tanjore
(ha collabroato Nirmala Carvalho)
Fonte : Asia