Con la speranza di trovare qualche gemma nascosta nelle nostre città e un budget di cento dollari a testa, abbiamo chiesto a un’intelligenza artificiale di pianificare la giornata perfetta a New York e Londra. Ci siamo rivolti a Littlefoot, un chatbot AI dedicato a chi vuole scoprire posti nuovi, in grado di generare esperienze in 161 città in tutto il mondo. Il sistema è stato sviluppato da Bigfoot, una startup fondata dagli ex dirigenti di Airbnb Alex Ward, James Robinson e Shane Lykins, che sostiene di combinare le “menti” di GPT-4o e Claude 3 Haiku e di attingere a fonti come EventBrite e Google Places. Abbiamo comunicato a Littlefoot punti di partenza, date e orari e abbiamo introdotto alcuni parametri: un tour di New York adatto ai cani in un caso e un percorso che evitasse gli affollati luoghi turistici di Londra nell’altro.
I risultati sono stati francamente piuttosto assurdi. Al momento, Littlefoot non ha alcuna concezione del tempo, dello spazio o di ciò che un essere umano potrebbe trovare interessante. I suoi consigli possono essere incredibilmente di nicchia (salire su una collina nel sud-est di Londra) o estremamente vaghi (andare allo zoo di Londra). Alcuni luoghi vengono riproposti più e più volte – come il London Eye, la sala giochi Namco Funscape a Romford, una scuola di ciclismo a Brooklyn – al punto da farci sospettare che si trattasse di inserzioni pagate (Bigfoot ha confermato che non è così e che non ha intenzione di offrire suggerimenti sponsorizzati).
L’app ci ha consigliato allenamenti in palestra a Londra, un concerto e un tour in elicottero di New York che non rientravano nel nostro budget, pranzi in ristoranti che però non aprivano prima dell’ora di cena e itinerari che ci avrebbero costretto ad attraversare tutta la città. A Londra, la funzione mappa di Bigfoot ha fornito indicazioni stradali completamente sbagliate per due delle quattro destinazioni suggerite. L’azienda ha fatto sapere a Wired US che le posizioni errate erano dovute a errori nelle api di localizzazione utilizzate da Littlefoot e che l’azienda sta aggiornando il prodotto per garantire un’esperienza più accurata.
“Siamo consapevoli di dover affrontare le sfide tipiche di ogni azienda agli inizi, ma siamo fiduciosi nella nostra capacità di affrontarle man mano che acquisiamo maggiori risorse e continuiamo a perfezionare il nostro approccio in base ai feedback degli utenti – ha spiegato l’amministratore delegato di Bigfoot Alex Ward –. Siamo una startup di sei persone e gli itinerari non sono ancora perfetti. Tuttavia, stiamo lavorando affinché lo diventino in un futuro non troppo lontano“. Bigfoot afferma che le sue funzioni – che al momento dipendono molto dalla località scelta e dal modo in cui si formulano le richieste – sono state testate da 70-80 utenti quest’anno, e che l’azienda sta perfezionando la piattaforma sulla base dei riscontri ricevuti.
Una giornata al Parco Olimpico di Londra
Abbiamo scelto una giornata nel villaggio sportivo intitolato alla Regina Elisabetta II, che offre pedalò, un’arena per il ciclismo su pista e campi da tennis. Non ci ero mai stata prima e ho pensato che sarebbe stato divertente: mi sbagliavo. La mia giornata è iniziata alle dieci del mattino alla sede di Wired nel centro di Londra. La prima tappa era East London, per mangiare in un posto chiamato Pizza Union, che però non apriva prima delle undici e che secondo un video di TikTok faceva pagare sei sterline (circa sette euro) una fetta di pizza. Armata di Google e in compagnia di Sophie Johal, una mia collega londinese e collaboratrice di Wired, mi sono messa in marcia verso la metropolitana per un viaggio di oltre quattro chilometri e mezzo fino ad Aldgate East, un posto dove – ora posso affermarlo con certezza – nessuno andrebbe mai di sua spontanea volontà.
Fonte : Wired