È una lunga intervista quella che Cesara Buonamici ha rilasciato al Corriere della Sera. Un racconto che tocca tutte le tappe private e professionali della giornalista toscana, conosciuta per essere uno dei volti storici del Tg5 di cui è anche direttore ad personam e, negli ultimi mesi, anche opinionista del Grande Fratello. L’infanzia trascorsa in una villa a Fiesole in una famiglia “allargata, con due zie “signorine”, sorelle di papà, e la mia tata carmelitana”; l’esordio nel giornalismo, a Tele Libera, avvenuto un po’ per caso (“Erano gli anni delle tivù libere. Cercavano ragazzi per i provini: presi la mia Mini e andai in una di queste, con un kilt e un golf blu. Fui spigliata e mi chiamarono per un secondo provino. Proprio perché non me ne fregava nulla”); il passaggio a Fininvest quando la rete fu comprata dal gruppo Mondadori ed entrò nel circuito di Rete 4: sono diversi gli aneddoti raccontati da Buonamici, tra cui quello che ben descrive l’amicizia con Cristina Parodi che con lei esordì al Tg5 il 12 gennaio 1992.
Un rapporto lontanissimo dall’idea di rivalità che nel tempo qualcuno aveva insinuato, al punto che le due condividevano anche del tempo libero insieme.”Macché. Ci è stata costruita addosso, invece a Roma vivevamo quasi insieme”, ha rivelato Cesara aggiungendo un dettaglio su quel periodo: “Lei suonava la chitarra e cantava, io preparavo da mangiare, avevamo case minuscole ma c’entrava un sacco di gente: a volte prendevamo l’autista di Mentana per andare a fare la spesa per le nostre seratine”.
L’insegnamento di Enrico Mentana
Sulla sua conduzione del Tg5, Cesara Buonamici ha ricordato che Enrico Mentana, allora direttore del telegiornale, la chiamò il 2 gennaio, giorno del suo compleanno. “Avevo una giacca color cammello e i capelli corti: due cose che non ho mai più portato. Le parrucchiere, forse per creare una diversità con Cristina Parodi, mi avevano convinta a tagliare i capelli: me ne sono pentita subito”, ha ammesso la giornalista che di Mentana ricorda un insegnamento in particolare: “Di fare attenzione al linguaggio. Essere semplici, ma non poveri, comprensibili e colloquiali. Per lui il Tg5 era un piccolo vascello: poteva cambiare la rotta in ogni minuto. Disse: “Non userò il gobbo, voi fate come volete”. Dovemmo seguirlo: ci ha buttato in acqua e abbiamo nuotato”.
E parlando delle differenze tra Clemente Mimun, attuale direttore di Tg5, ed Enrico Mentana, da anni passato a La7, Buonamici ha aggiunto: “Con Mentana, quando gli vengono i famosi cinque minuti, conviene scappare. Entrambi sono attenti ai dettagli: non sopportano la sciatteria. Mimun ha un bel pregio: qualunque sia la situazione di contrasto, di diversità di opinioni, alla fine tutto si cancella e si ricomincia in pace”. Che idea si è fatta delle querelle Gruber- Mentana? “Che l’ho riconosciuto in pieno, è uno che tiene il punto (ride, ndr)”, ha detto a proposito dell’ormai celebre episodio dello scorso maggio: “Ma penso che Enrico abbia illuminato La7: è un compagno di viaggio fondamentale per Lilli Gruber e 8 e mezzo. E credo anche per Floris”.
Fonte : Today