Straordinaria Nadia Battocletti. Dopo l’amaro quarto posto nei 5000 metri, l’azzurra ha conquistato la medaglia d’argento sulla distanza più lunga dei 10.000, regalando all’Italia il secondo podio a cinque cerchi della sua storia in questa specialità (il primo al femminile) dopo l’altro secondo posto ottenuto da Salvatore Antibo nell’edizione di Seoul 1988. Nadia è sempre rimasta nel gruppo di testa chiudendo con il tempo complessivo di 30:43.35, battendo anche il suo primato nazionale stabilito lo scorso giugno quando ha trionfato agli Europei di Roma. Grazie ad un’imperiosa volata finale ha terminato alle spalle solamente della keniana Beatrice Chebet (30:43.25). Terza piazza, infine, per l’olandese Sifan Hassan (30:44.12).
Battocletti: “Volevo divertirmi, corso con leggerezza”
“Fa anche un po’ sorridere questa cosa, il mio focus erano i 5 mila, nelle ultime settimane ho dovuto ridurre il carico per dei problemi fisici, quindi i 10 mila nemmeno a pensarci. E’ solo la mia quarta gara su questa distanza. Ma volevo divertirmi ancora un po’ e ci sono arrivata con il sorriso e con la leggerezza. Negli ultimi metri mi faceva male il tendine, durante la gara il cerotto mi si staccava e mi andava sotto la scarpa e mi dicevo ‘ora che faccio?’. Loro (le atlete africane, etiopi in particolare, ndr) ‘strappano’ sempre, ma agli ultimi 500 metri mi sono detta ‘ora non mi scappate. Sono ancora in defibrillazione, non capisco bene quello sia successo. Gli ultimi 100 metri sono stati una cosa allucinante, ho seguito alla perfezione le atlete che mi avrebbero portato via, le atlete più veloce, per quello che sono state all’interno. Infatti immaginavo mia mamma che mi diceva di stare attenta, occhio non cadere, non stare all’interno, all’ultimo giro sono stata perennemente all’interno”. L’azzurra ha portato in pista dopo la gara sulle spalle una bandiera tricolore, zoppicando, ridendo e piangendo. Poi è andata ad abbracciare ai piedi della tribuna Gabriella Dorio, oro nei 1500 ai Giochi di Los Angeles 1984.
Fonte : Sky Sport