Chi sono i 20 innovatori italiani celebrati alle Olimpiadi di Parigi?

Trenta metri quadri che raccontano l’Italia del genio e della creatività. Stiamo parlando dell’arazzo che riveste le pareti della celebration room di Casa Italia, lo spazio che accoglie gli atleti azzurri alle Olimpiadi di Parigi 2024, nella villa ottocentesca di Le Pré Catelan all’interno del parco Bois de Boulogne nella capitale francese. E dove, alla fine dei Giochi, sarà posizionato il medagliere olimpico azzurro e saranno ricamati i nomi di tutti i vincitori.

Si chiama Panorama Italia, l’affresco tessile dell’Italia dove, per ogni regione, sono raffigurati alcuni dei personaggi illuminati della nostra storia, un piatto tipico della cucina italiana, un’architettura simbolica, ma anche e soprattutto un’innovazione imprenditoriale di successo. L’arazzo commissionato dal Coni, sotto la direzione del professor Carlo Bagnoli della Strategy Innovation dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è stato ideato e progettato dall’imprenditore veneto Giovanni Bonotto, e riporta ricamati a mano una rosa di 20 nomi eccellenti nel panorama italiano dell’innovazione. Le grafiche sono state realizzate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale degli esperti di HFarm. Al progetto hanno collaborato 12 persone per un totale di 1500 ore di lavoro.

La scelta di ricamare a mano i nomi di queste personalità rappresenta un legame intimo e artigianale con la tradizione italiana, un mix di innovazione e patrimonio culturale. Il processo di lavorazione, che ha richiesto grande abilità e pazienza, rende ogni pezzo unico e singolare, contribuendo a distinguere il valore dell’arte tessile italiana nel mondo.

Il disegno dell’arazzo realizzato con l’IA

L’arazzo monumentale di Bonotto realizzato per Casa Italia, che ingloba e impreziosisce il medagliere olimpico, è realizzato dai maestri tessitori della Fabbrica Lenta usando i telai meccanici a navetta costruiti nel 1956. L’arazzo, che ricopre tutte le pareti dell’ingresso di Le Pré Catelan, crea un ambiente immersivo, valorizza l’ensemble attraverso la varietà culturale, storica, geologica, paesaggistica, gastronomica e linguistica che rende l’Italia speciale nel mondo.

Per ogni regione sono raffigurati alcuni personaggi illuminati, alcuni piatti tipici, un’architettura simbolica e un’innovazione imprenditoriale di successo. Il disegno è realizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e i materiali sono filati ottenuti dal riciclo dei rifiuti plastici. Di seguito, ecco tutti i nomi degli innovatori italiani celebrati a Parigi.

Stefano Buono, energia atomica (Piemonte)

Fisico nucleare e imprenditore. Nato ad Avellino e trasferitosi a Torino durante l’infanzia, Stefano Buono si è laureato in Fisica a Torino. Inizia la sua carriera lavorando per 10 anni con il premio Nobel Carlo Rubbia al CERN e al CRS4, nel campo degli Accelerator Driven Systems e della trasmutazione delle scorie nucleari.

Nel 2002 ha fondato Advanced Accelerator Applications, biotech pioniera nella Teragnostica in Medicina Nucleare, che ha quotato al Nasdaq nel 2015 e poi venduto a Novartis nel 2018 per 3,9 miliardi di dollari. Dal 2021 è fondatore e CEO di Newcleo, società impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultima generazione, verso un’energia sicura, pulita e sostenibile.

Catia Bastioli, bioplastiche (Umbria)

Catia Bastioli è una chimica, una scienziata e una imprenditrice. È amministratore delegato del Gruppo Novamont, realtà industriale e di innovazione italiana, leader mondiale nello sviluppo di bioplastiche e biochemicals da fonti rinnovabili secondo un modello di bioeconomia circolare da lei elaborato, intesa come rigenerazione territoriale con al centro la qualità di suolo ed acqua. Inoltre, è presidente dell’associazione Kyoto Club (dal 2009) e del Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde SPRING (dal 2014).

È stata ed è membro di importanti gruppi di lavoro della Commissione europea su cambiamenti climatici, ambiente e bioeconomia, come il Bioeconomy Panel, l’High Level Panel on Decarbonization Pathways Initiative e, attualmente, il Mission Board on Soil Health and Food. È l’inventore di numerose famiglie di brevetti nel settore dei biopolimeri e dei processi di trasformazione di materie prime rinnovabili ed è stata premiata come Inventore europeo dell’Anno 2007 dall’European Patent Office e dalla Commissione UE per le sue invenzioni relative alle bioplastiche a base di amido tra il 1991 e il 2001.

Edoardo Garrone, energia rinnovabile (Liguria)

Edoardo Garrone guida ERG, dove ha iniziato a lavorare nel 1988, in un radicale processo di trasformazione del proprio modello di business da oil a operatore rinnovabile puro eolico e solare con un significativo sviluppo internazionale, anticipando le tendenze di decarbonizzazione in atto a livello mondiale. Oggi ERG è un primario operatore indipendente di energia pulita da fonti rinnovabili, presente in 9 Paesi a livello europeo e in USA. Primo operatore eolico in Italia, tra i primi 10 in Europa, il gruppo è inoltre attivo nella produzione di energia da fonte solare.

Attraverso San Quirico SPA., holding industriale del gruppo Garrone-Mondini, ha investito in MinervaHub, una piattaforma integrata costituita da numerose PMI italiane, a oggi una ventina, attualmente ai vertici nel comparto delle finiture, dei materiali e dei servizi per gli accessori fashion-luxury, con l’obiettivo di promuovere una crescita di sistema. Un modello innovativo che mette insieme diverse realtà di eccellenza con il coinvolgimento diretto sia nel capitale sia nella gestione, degli imprenditori che hanno fondato o co-fondato le imprese via via acquisite. Edoardo Garrone ricopre anche la carica di presidente del CDA dell’ospedale Gaslini di Genova.

Luca Ferrari, applicazioni digitali (Lombardia)

Luca Ferrari, classe 1985, ha conseguito due lauree magistrali, entrambe con lode, come borsista TIME (Top Industrial Managers for Europe, un programma di doppia laurea per i migliori studenti d’ingegneria), la prima in Ingegneria elettronica all’Università degli Studi di Padova e la seconda in Ingegneria delle Telecomunicazioni alla Technical University di Copenhagen. Successivamente ha iniziato a lavorare per McKinsey & Company. Consulente dell’ufficio di Copenhagen ma spesso in trasferta tra Londra e Stoccolma.

Da sempre appassionato di imprenditoria, Ferrari ha lasciato McKinsey per fare impresa a tempo pieno. Nel 2013 ha co-fondato insieme ad amici Bending Spoons (di cui è CEO), l’azienda tecnologica italiana specializzata nello sviluppo e commercializzazione di app per smartphone. Con la sua azienda ha creato una vera e propria Silicon Valley italiana, servendo un miliardo di persone in tutto il mondo attraverso un’importante suite di prodotti tecnologici digitali, tra cui: WeTransfer, Evernote, Meetup, Remini, StreamYard e Splice. I suoi prodotti sono attualmente utilizzati da più di 200 milioni di persone ogni mese.

Giulio Bonazzi, fibre sintetiche e polimeri (Veneto)

Veronese, classe 1963, Giulio Bonazzi è Presidente e AD di Aquafil, cresciuto nell’azienda di famiglia, da più di 50 anni leader nella produzione di fibre sintetiche, nel 2011 Bonazzi ha scommesso su un progetto sostenibile creando ECONYL, un nylon riciclato e riciclabile all’infinito. La sua avventura in Aquafil è cominciata quando era ancora un bambino, i suoi genitori hanno fondato l’azienda nel 1956, specializzandosi prima nella confezione di impermeabili, poi in quella di tessuti e fibre sintetiche, e in questo ambito Aquafil si è attestata tra le prime realtà al mondo. Ha avuto una formazione internazionale, tra America, Belgio e Slovenia, un Paese all’avanguardia sui temi ambientali.

Il suo progetto nasce poco più di 10 anni fa, ECONYL è un filo 100% rigenerato e rigenerabile. Attraverso procedimenti chimici e meccanici, l’azienda è in grado di recuperare e rigenerare il nylon presente in alcune tipologie di rifiuti, come reti da pesca, tappeti, moquette e altri materiali di scarto, e di renderlo pronto a nuovi e pressoché infiniti utilizzi.

Daniele Modesto, agritech (Veneto)

Daniele Modesto, originario di Treviso, è un biologo molecolare. Dopo un percorso professionale a Londra, prima nella ricerca e poi nel digitale e nella finanza a supporto dell’innovazione, rientra in Italia con la convinzione che nel Nord-Est del Paese ci siano le competenze e l’ecosistema ideale per reinventare l’agricoltura con la tecnologia: nel 2018 fonda ZERO, azienda che realizza impianti di vertical farming con una tecnologia software e hardware proprietaria. Dopo una prima fase del progetto dedicata alla ideazione, all’industrializzazione e alla validazione del portfolio di tecnologie, dal 2023 l’azienda ha iniziato la realizzazione di grandi impianti industriali in Italia, Medio Oriente e Nord America.

Zeno D’Agostino, portualità e territorio (Veneto)

Manager veronese, Zeno D’Agostino è stato a capo del porto di Trieste dal 2015, nel novembre del 2022 è stato eletto presidente della European Sea Ports Organisation (Espo), massimo organismo di rappresentanza dei porti su scala continentale. Il manager ha una lunga esperienza nel settore logistico: ha ricoperto, in passato, le cariche di presidente di Assoporti, di amministratore unico di Ram, nonché quella di segretario generale dell’Autorità portuale di Napoli, AD di Logica, direttore generale dell’Interporto di Bologna e responsabile strategie, sviluppo e marketing dell’Interporto Quadrante Europa di Verona.

Andrea Pontremoli, auto da corsa (Emilia Romagna)

Andrea Pontremoli è amministratore delegato e socio di Dallara Automobili dal 2007. Entrato in IBM nel 1980 con il ruolo di Hardware Customer Engineer, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità nell’ambito del marketing e dei servizi. Dopo alcune esperienze all’estero, nel 2001 torna in Italia come General Manager IBM Global Services South Region. Nel 2004 è nominato presidente e AD di IBM Italia.

È membro di vari consigli di amministrazione, è Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e ha ricevuto una laurea ad honorem dall’Università di Parma. Nel 2004 l’Università degli Studi di Parma gli conferisce la laurea Honoris Causa in Ingegneria Informatica per la competenza maturata nel corso degli anni di attività manageriale e per il costante impegno a favore dello sviluppo tecnologico delle realtà territoriali. Il 2 giugno 2006 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Ciampi l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Simone Mancini, fintech (Toscana)

Si è laureato in Economia, ha fatto corsi online. Ha creato un marketplace per il cibo fatto in casa, poi una piattaforma per vendere torte. E infine un unicorno: Scalapay, la startup del Buy Now, Pay later (BNPL, “compra ora, paga poi”) che ha fondato a Firenze nel 2019 insieme al suo miglior amico Johnny Mitrevski, cui si sono uniti, nelle fasi iniziali, Raffaele Terrone, Daniele Tessari e Mirco Mattevi.

A portare la startup a un miliardo di dollari di valore è stato l’ultimo mega round di investimenti con ben 255 milioni di euro raccolti. Ma la storia di Simone Mancini, e anche la storia di un uomo, figlio di missionari, che ha vissuto per 30 anni in Australia e poi ha lasciato tutto, ed è rientrato in Italia con moglie e figli e un’idea rivoluzionaria: offrire un’alternativa alle carte di credito.

Oggi Scalapay è la soluzione di pagamento frazionato che favorisce la crescita dei siti di e-commerce, ha aperto i suoi servizi in Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Finlandia, Belgio, Olanda e Austria con più di 300 dipendenti in organico.

Gianluigi Angelantoni, sistemi per prove ambientali (Umbria)

Presidente del Gruppo Angelantoni Industrie e Cavaliere del lavoro, Gianluigi Angelantoni è inoltre presidente della sezione Meccanica di Confindustria Umbria e Vice presidente nazionale del Kyoto Club, organizzazione non profit costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra. L’innovazione organizzativa e dei processi è elemento essenziale dello sviluppo della sua azienda, oltre a essere parte integrante della cultura della sostenibilità ambientale, strumento di miglioramento continuo per un futuro che non alteri le risorse del pianeta.

Francesco Casoli, elettrodomestici (Marche)

Francesco Casoli, imprenditore marchigiano, è presidente del Gruppo Elica. La carriera di imprenditore di Casoli inizia da giovanissimo, nel 1978 quando, in seguito alla morte del padre Ermanno, entra nell’azienda di famiglia. Nel dicembre 1990, a 29 anni, diventa amministratore delegato e nel 2006 presidente. Da marzo 2006 è senatore della Repubblica Italiana. Tra il 2005 e il 2006 ha ricoperto la carica di presidente di Assindustria della provincia di Ancona. Appassionato d’arte, ha promosso nel 1998 il Premio Internazionale d’Arte Contemporanea Ermanno Casoli, dedicato alla memoria del padre, da cui nel 2007 è nata la Fondazione Ermanno Casoli, il cui obiettivo è promuovere l’arte contemporanea e le attività culturali di carattere artistico, musicale e letterario, facendo da ponte tra il mondo dell’arte e quello dell’azienda.

L’azienda è leader mondiale nel settore delle cappe da cucina. Nel corso degli anni, tramite acquisizioni e puntando anche di più sul design, inizia un percorso di internalizzazione fino a raggiungere le attuali dimensioni di un gruppo presente nel mondo con sette stabilimenti tra Italia, Polonia, Messico, India e Cina, e una produzione di oltre 21 milioni di cappe.

Giuseppe Ranalli, automazioni industriali (Abruzzo)

Giuseppe Ranalli, amministratore di Tecnomatic Spa, tra le aziende più innovative della regione Abruzzo, specializzata nella componentistica automotive, e attuale presidente di IAM (soggetto gestore del Polo di Innovazione Automotive e Metalmeccanica), è presidente della Fondazione ITS Academy Sistema meccanica e Informatica di Lanciano, eccellenza abruzzese che forma tecnici specializzati al servizio delle numerose aziende del comparto manifatturiero e automotive della regione.

Ranalli, imprenditore nato a Pescara, ha una laurea in Economia e specializzazione in Tecnologia dei cicli produttivi e management dell’innovazione tecnologica. Pioniere nell’aver colto le opportunità derivanti dal passaggio epocale che sta vedendo il mondo dell’automotive percorrere la via dell’elettrificazione e della guida autonoma. Ha investito in ricerca e sviluppo, con oltre 200 brevetti rilasciati e oltre 100 dipendenti, rendendo la sua azienda, la Tecnomatic, altamente specializzata nella realizzazione di impianti di avvolgimento per la produzione di motori elettrici innovativi con avvolgimento ad Hairpin per applicazioni ibride e total elettrici.

Riccardo Zacconi, edutech (Lazio)

Nemmeno il tempo di laurearsi alla LUISS e il papà di Candy Crush è già sul primo aereo, con destinazione Germania. Riccardo Zacconi, inizia la sua carriera professionale come consulente per due società tedesche: prima LEK e poi Boston Consulting, dove ricopre il ruolo di responsabile strategic consulting. Qui Zacconi entra in contatto con alcuni imprenditori svedesi, con i quali fonda Spray. L’idea trova terreno fertile e Spray cresce a ritmi serrati, tra acquisizioni e nuovi servizi. Nel 1999 acquista il portale italiano Clarence. Nel 2000 la società viene acquistata da Lycos, motore di ricerca statunitense a quel tempo in lotta con Yahoo! per la supremazia nel settore delle ricerche online.

Nel 2003, Zacconi fonda a Londra King.com, portale dedicato al gaming online in tutte le sue forme. Oggi milioni di giocatori quotidianamente affollano il portale e le altre piattaforme di gioco dove è possibile trovare i giochi firmati King. Tra cui Candy Crush, una delle killer app più scaricate sugli store.

Paolo Scuderi, industria del trasporto (Campania)

Paolo Scuderi guida il Gruppo Adler- Hp Pelzer, azienda di famiglia fondata dal padre, Achille, nel 1956. Oggi, l’impresa di Ottaviano è un gruppo internazionale con 64 stabilimenti in 23 Paesi. Laureato in ingegneria industriale presso l’Università di Basilea, subito dopo la laurea, il passaggio generazionale in azienda. È presidente di ANFIA (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) e membro dell’Advisory Board di Confindustria. In passato è stato inoltre membro della Giunta nazionale di Confindustria e del comitato ristretto per l’Internazionalizzazione. È stato vicepresidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, con delega all’Internazionalizzazione. Nel 2007 è nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel 2011 riceve la nomina Niaf (National Italian American Foundation) quale migliore imprenditore italo-americano alla presenza del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. È anche l’anno del Podio Ferrari, il premio che la prestigiosa casa automobilistica riconosce ai propri fornitori. Riceve, inoltre, l’UK-Italy Business Award 2012, riconoscimento riservati dal governo inglese all’eccellenza italiana presente oltremanica.

Giuseppe Ferro, alimentari (Campania)

Amministratore delegato dello storico pastificio di montagna nel cuore del Molise, Ferro ha rilevato e rilanciato il pastificio La Molisana nel 2011, puntando tutto su innovazione e ricerca. Consapevole delle mutate esigenze dei consumatori sempre più orientati a intendere il cibo come una delle fonti di benessere e salute. Ferro, in collaborazione con enti universitari e l’Unione Europea, ha dato vita al progetto denominato Fibra Plus, che mira allo sviluppo di una nuova tecnologia di produzione di pasta secca arricchita con fibre vegetali, ingredienti bioattivi, funzionali e nutraceutici. Nello specifico l’azienda ha avviato lo studio e l’industrializzazione di un nuovo tipo di pasta, realizzato con una innovativa miscela di semola, arricchita con una maggiore quantità di crusca e con l’aggiunta di fibra, di vitamine, di minerali, di antiossidanti, tra cui l’acido ferulico, di enzimi e di proteine, ottenendo un notevole miglioramento delle qualità nutrizionali, della consistenza, della sensazione tattile, del colore e dell’aroma.

Oggi La Molisana investe in un ciclo integrato e controllato, dal grano alla pasta, puntando sulla qualità del prodotto, incentivando ricerca e sviluppo, sempre in un’ottica industriale sostenibile. Per la produzione destinata al mercato domestico i grani scelti sono esclusivamente italiani, coltivati nelle regioni del Centro-Sud: Molise, Marche, Puglia, Lazio e Abruzzo.

Vito Pertosa, diagnostica Ferroviaria (Puglia)

Vito Pertosa, uomo delle ferrovie e dei satelliti spaziali, ingegnere, cavaliere del lavoro, classe ’59, grande amore per la sua Puglia, non ama parlare di sé, ma fa parlare di sé in una cinquantina di Paesi nei quali esporta i treni ipertecnologici su misura delle infrastrutture ferroviarie, gli aerei più veloci e leggeri per il leisure e l’addestramento.

Un imprenditore appassionato che al talento coniuga generosità e lungimiranza. Nel 2008, Pertosa decide di utilizzare 6 milioni di euro del suo reddito personale per dare vita ad Angelo Investments (in onore del padre), un fondo creato per sostenere startup e imprese nascenti, con l’obiettivo dichiarato non di speculare rivendendole, ma di creare nuova occupazione. Oggi MerMec Spa (la sua azienda) fa parte di Angelo Holding, mantiene la sua sede a Monopoli sotto la presidenza di Vito Pertosa, ha migliaia di dipendenti e fattura centinaia di milioni di euro.

Saverio Calia, mobile imbottito (Basilicata)

Saverio Calia pioniere di una cultura di impresa che continua a spaziare in tutto quanto è casa, arredo, comfort e stili di vita. L’eccellenza manifatturiera della Basilicata è rappresentata da un divano, simbolo di un settore che in questo territorio trova antiche radici e una costante proiezione verso lo sviluppo. Ed è grazie a questo spirito che l’architetto Saverio Calia, Direttore Generale Marketing & Sviluppo di Calia Italia, storica azienda lucana che opera nel settore dell’imbottito dal 1965, compare tra gli esponenti più innovativi dell’imprenditoria italiana nella autorevole selezione di Carlo Bagnoli, professore di Strategia dell’innovazione a Ca’ Foscari, ricamata sulla destra dell’opera. Una nuova testimonianza del valore dell’azienda e della visione di chi la guida, che unisce creatività progettuale, vocazione per la ricerca, invenzione produttiva, attenzione al territorio e agli aspetti umani.

Francesco Cicione, ecosistema territoriale (Calabria)

Francesco Cicione è Fondatore e presidente di Entopan – Smart Networks & Strategies, ha promosso e coordinato la nascita di Harmonic Innovation Group Benefit Holding SPA e lo sviluppo dell’Harmonic Innovation Platform, un network di “luoghi del futuro”: ecosistemi generativi idonei ad assicurare supporto ed esperienza per l’intero ciclo dell’innovazione (R&D, venture bulding, venture capital, acceleration, open innovation, technology transfer, educational, system integration, etc) sostenuti da investitori istituzionali capaci di superare l’ossessione delle metriche di mercato a beneficio di investimenti pazienti. Il progetto, già in avanzato stadio di implementazione, prevede due grandi HUB situati a Catanzaro e Catania come cuore magno-greco di un vasto network italiano e internazionale: una collocazione geopolitca che si pone al centro della Regione EU-MENA, il secondo più ampio mercato nel mondo e il più importante nei termini di crescita sostenibile potenziale nelle prossime due decadi.

Ha ideato e coordinato numerosi programmi di open innovation e acceleration che hanno consentito l’emersione di un ampio e qualificato ecosistema popolato da circa 700 startup e PMI attente a coniugare Tech & Social Innovation.

Andrea Bartoli – Arte e Sociale (Sicilia)

Formatosi come notaio, Andrea Bartoli è considerato un architetto a tutti gli effetti. L’idea originale di Bartoli è stata di aggredire il centro storico di Favara con la sua Farm Cultural Park. Sfruttandone la principale potenzialità, e cioè il suo degrado e i valori immobiliari particolarmente bassi. Introducendo sana e dissonante architettura contemporanea. Ha realizzando interventi coraggiosi, colorati, energici, mobilitando architetti che hanno lavorato affiancati dagli artisti e questi da persone che avevano a cuore il recupero della comunità. Oggi Farm Cultural Park a Favara attrae una media di 120mila visitatori all’anno. Bartoli, ed è qui il suo merito, ha posto un problema: come recuperare borghi, paesi, realtà urbane meridionali che non hanno particolari qualità.

Antonella Arca, digitale (Sardegna)

Antonella Arca è nata e cresciuta a Santu Lussurgiu, un paesino di 183 anime in provincia di Oristano. Laureata in ingegneria informatica, si è poi specializzata in grafica e multimedia al Politecnico di Torino. Dopo anni di esperienza accademica come ricercatrice all’Universidad Politécnica di Madrid, nel 2014 fonda MakeTag, una startup innovativa con focus sulle tecnologie video. Nel 2016 arriva l’exit per MakeTag con la conseguente acquisizione da parte della scaleup inglese Buzzmyvideos. Fondata da ex-manager di Google e YouTube, Buzzmyvideos è un’azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie MarTech con focus sulla strategia video YouTube. Arca ricopre così il ruolo di Senior Product Manager all’interno dell’azienda britannica, dirigendo il team di sviluppo nella creazione di tecnologie basate su machine learning dedicate alla gestione, ottimizzazione e monetizzazione dei contenuti sui canali YouTube. Grazie al suo ruolo, ha sviluppato soluzioni tecnologiche per i clienti più importanti a livello globale.

Nel 2020 ha lanciato il progetto Sardinia Media, un aggregatore di contenuti multimediali legati all’isola che a oggi conta 4mila iscritti. Di recente ha ideato e prodotto il progetto Un fenicottero chiamato Tango, uscito in prima versione come cortometraggio indipendente per poi diventare concept di serie TV e IP per bambini.

Fonte : Repubblica