Superbonus da 18 mln, ma il condominio resta inagibile: 220 persone senza casa

Gli era stato detto che il palazzo di undici piani in cui vivevano poteva crollare da un momento all’altro, sono stati sgomberati e la loro vita ne è rimasta travolta. In questo condominio di cui avevamo scritto non sono bastati 18 milioni di euro di Superbonus: l’edificio è ancora inagibile. Ora i proprietari di appartamenti e negozi dovranno sostenere spese extra per poter tornare alle loro case. Tra dispiaceri, disagi e costi imprevisti, un’altra beffa: la perizia che ha portato allo sgombero è stata sconfessata più volte, anche dallo stesso Ufficio tecnico comunale. Ma a tre anni dallo sgombero, i circa 220 proprietari restano senza casa mentre le attività commerciali sono distrutte: una storia rappresentativa dei lati peggiori del Superbonus, con disagi per i cittadini e costi che superano di molto i benefici per lo Stato.

Dentro il palazzo che doveva crollare: il cantiere Superbonus è “militare”

Siamo a Montesilvano, in provincia di Pescara, circa 53mila abitanti. Questo importante centro turistico sull’Adriatico ha vissuto tre stagioni estive senza avvertire il potenziale crollo di un palazzo di undici piani sul proprio lungomare. Tanti dubbi non danno pace ai residenti, ma tra tutti ce n’è uno: perché sgomberare un edificio così imponente se poi intorno la vita va avanti come se nulla fosse?

Eppure, ai residenti del condominio “Riviera 1” era stato detto che tutto poteva crollare da un momento all’altro. Una relazione di un ingegnere aveva portato il sindaco Ottavio De Martinis a emanare un’ordinanza di sgombero che ha così costretto alla fuga gli abitanti delle 250 unità immobiliari. De Martinis, ex poliziotto del nucleo elicotteristi, è stato da poco rieletto in una lista civica sostenuta dal centrodestra unito per il suo secondo mandato. 

Ordinanza di sgombero del sindaco per il condominio a rischio crollo di Montesilvano

Dopo lo sgombero, per le attività commerciali al piano terra non c’è stata altra scelta se non quella di chiudere. I danni sono enormi. Poi sono iniziati i lavori del Superbonus con i costi lievitati fino a 18 milioni di euro. Da fuori, anche l’edificio sembra lo stesso di sempre, non si scorge traccia dei costosi lavori se non per il recinto che circonda il cantiere. Gli interventi si sono concentrati sulle fondamenta. 

Foto del cantiere Superbonus nel condominio sgomberato di Montesilvano

Anche nei giorni successivi all’ordinanza, tutto quello che c’era intorno è rimasto inalterato: gli eventi del calendario estivo, attività commerciali aperte e il parco giochi per bambini accessibile. Come si vede dalle foto satellitari, questi luoghi si trovano nelle immediate vicinanze del Riviera 1. Il palazzo è stato costruito alla fine degli anni ’60 e accanto ne ha uno gemello.

Mappa aerea del condominio Riviera 1 di Montesilvano

Ancora oggi, nei dintorni si respira aria di consuetudine. Nella spiaggia poco distante i lidi sono pieni di gente, sul lungomare è un continuo via vai di mezzi, mentre il cantiere resta lì, silenzioso e inaccessibile. Come si vede nella foto sotto, coppie di telecamere a ogni angolo ne impediscono l’accesso, alti pezzi di compensato ne proteggono la vista interna.

Le telecamere nel cantiere del condominio sgomberato in cui sono in corso i lavori del Superbonus

Le attività commerciali a piano terra – bar, ristoranti e pub -, sono murate. I proprietari hanno detto a Today.it che polizia e carabinieri li hanno sgomberati requisendo le chiavi e cambiando le serrature davanti ai loro occhi. Come si è arrivati a questo?

La relazione catastrofica smentita (anche) dall’ingegnere di Borrelli

Tutto è iniziato nel 2020. Dei lavori di ristrutturazione svelano delle crepe sui muri di un night club, al piano terra. Così, l’amministratore di condominio commissiona un’indagine e un anno dopo ne viene fuori una relazione di 252 pagine. C’è l’esigenza di svolgere lavori di consolidamento, fatto confermato anche da un sopralluogo dei Vigili del fuoco.

Ma l’amministratore vuole andare a fondo e assegna una nuova indagine a un altro ingegnere, che in pochi giorni e nello spazio di cinque pagine dà il suo verdetto: l’edificio è a rischio crollo “catastrofico” e “deve essere immediatamente evacuato”, si legge nella nuova relazione. Lo stesso ingegnere suggerisce lo “sgombero immediato”, oltre alla “demolizione controllata” dell’edificio. Poi il consiglio finale: tutto si può risolvere con il Superbonus 110%.

La relazione dell'ingegnere che porta allo sgombero del Riviera 1

È questa la relazione inviata al sindaco che porta al provvedimento di sgombero immediato. Secondo le testimonianze raccolte da Today.it, i condomini restano all’oscuro di tutto e prendono coscienza del dover lasciare casa solo dall’ordinanza.

“Famiglie con donne in gravidanza e bambini sono andate a dormire in spiaggia”.

Un residente del Riviera 1 a Today.it

Ma lo scenario cambia: a due mesi di distanza, lo stesso Comune di Montesilvano pubblica una “Relazione descrittiva postuma” in cui espone il parere dell’Ufficio tecnico sul lavoro dell’ingegnere che aveva portato allo sgombero. Il giudizio sul palazzo viene ribaltato: “Non sono infatti emersi credibili elementi utili e necessari a configurare un imminente pericolo di crollo del fabbricato […], in quanto le conclusioni riportate nella relazione […] non sono state ritenute affatto condivisibili”.

L'ordinanza del sindaco di Montesilvano che sconfessa la relazione che aveva portato allo sgombero

Per di più, la relazione viene ulteriormente smentita da presunti errori di calcolo nell’ordine di dieci volte: “Non sussiste un pericolo per le aree limitrofe e i fabbricati circostanti l’edificio […] anche per effetto della considerazione […] che le azioni sollecitanti al piede dei pilastri, riportano dei valori nell’ordine dei 2.000 – 2.500 KN e non 20.000 KN come erroneamente indicato nella relazione tecnica”.

Tant’è che, nel frattempo, intorno al palazzo si svolgono regolarmente gli eventi del cartellone estivo di Montesilvano, tra cui anche il campionato italiano di triathlon. Altri pareri tecnici hanno poi smentito la relazione che parlava di crollo. Come si legge nei verbali della polizia locale, che ha indagato sulla vicenda su impulso della Procura di Pescara, altri quattro ingegneri sconfessano la relazione. Uno di loro, chiedendo di non essere trascritto, parla di “convenienza economica” nel demolire e ricostruire il palazzo.

“Non c’era bisogno di sgomberare,  figuriamoci di demolire”.

Massimo Acanfora, ingegnere e docente universitario

Tra gli ingegneri c’è anche Massimo Acanfora, docente dell’Università Federico II di Napoli, contattato da Angelo Borrelli, ex capo della Protezione civile, per svolgere indagini sullo stabile a rischio crollo e demolizione.

“Non c’era bisogno di sgomberare, figuriamoci di demolire – dice l’ingegnere Acanfora a Today.it -. Mi avevano chiesto se era necessario farlo, ma c’erano tutti gli strumenti per rinforzare l’edificio in loco, dando l’idoneità secondo le norme vigenti”. E sul “consiglio” dell’ingegnere riguardo i lavori da fare col Superbonus: “Se per ogni problema dovuto a dissesti storici fisiologici si suggerisce l’uso di soldi pubblici, diventa poco opportuno dal punto di vista sociale”, sostiene il docente universitario. 

Le visioni degli ingegneri sono concordi: le crepe nei muri sono lì da anni e non giustificano un rischio di crollo. Si devono fare dei lavori di consolidamento, ma agendo sul posto e senza sgomberare nessuno. 

Il Superbonus da 18 milioni non basta e l’azienda compra un residence

Ai residenti è stato detto che il loro palazzo stava per crollare da un giorno all’altro: secondo le testimonianze raccolte da Today.it, i condomini vengono a conoscenza dello sgombero dall’ordinanza del sindaco. Le scene sono state da panico, come se ci fosse una “guerra”, racconta a Today.it una residente. 

“C’era gente che gridava e piangeva, chi buttava i materassi dal balcone o andava via col gabinetto in mano. Famiglie con donne in gravidanza e bambini hanno dormito in spiaggia, altri hanno trovato rifugio nei garage: in piena stagione estiva dove potevano trovare posto? Gli anziani sono stati spostati nelle Rsa”.

“I risparmi di una vita sono andati persi”. 

Residente del condominio sgomberato a Montesilvano

Al piano terra del condominio di undici piani c’erano ristoranti, bar e pub, ora chiusi. Le perdite sono state enormi, centinaia di migliaia di euro ad attività. Alcuni avevano investito da poco in nuove attrezzature e si preparavano a dare nuovi servizi per la spiaggia vicina: “Stavamo pensando a un servizio di asporto, avevo da poco montato le nuove attrezzature – la testimonianza di un commerciante -, ma siamo rimasti senza nulla. I risparmi di una vita sono andati persi”. 

38 milioni di euro per un solo condominio: le ultime follie del Superbonus

Traumi e dispiaceri non bastano, perché le spese dei residenti non si limitano agli affitti da pagare per le sistemazioni di emergenza. Lo sgombero ha infatti portato ai lavori con il Superbonus, iniziati a febbraio 2022 in versione “sisma”, solo sulle fondamenta dell’edificio. E nel tempo i costi hanno raggiunto i 18 milioni di euro. 

Ma non bastano. Ci voglio altri accorgimenti per restituire l’agibilità all’edificio tolta dall’ordinanza del sindaco, tra cui rifare le vasche di accumulo e riposizionare cabina elettrica e tubi del gas. Costo: 866mila euro. Tra le “sorprese”, anche una parcella da 400mila euro per l’avvocato. Se non si paga non si può tornare in casa e i lavori dureranno comunque fino a fine anno.

Una delle attività commerciali abbandonate nel cantiere Superbonus

Secondo i documenti camerali consultati da Today.it, nei mesi successivi ai lavori l’azienda che li ha eseguiti ha acquistato per 2,9 milioni di euro un residence nel centro di Montesilvano, tramite l’acquisizione di quote detenute da un’altra società che a sua volta lo aveva rilevato in un concordato fallimentare.

Foto del residence Palazzo Roma, a Montesilvano

“Palazzo Roma”, si legge sul sito, si presenta come un “prestigioso progetto vicino a tutti i principali servizi della città”. L’edificio ha sei piani e ospita 36 appartamenti, spazi commerciali e uffici. Le abitazioni rimaste disponibili sono in vendita tra i 175mila e i 350mila euro.

Ora i residenti del Riviera 1 hanno tante domande senza risposta su quello che è successo. Stanno provando a far notare le loro istanze con manifestazioni e azioni legali, ma nella prima indagine la Procura di Pescara ha disposto l’archiviazione.

Abbiamo contattato più volte il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis, senza riuscire ad avere un commento sulla vicenda. Abbiamo incontrato l’amministratore di condominio che ha riferito che tutto è in regola e che i lavori sono normali e necessari. L’aumento dei costi viene spiegato con i prezzi più alti delle materie prime. Ma non siamo riusciti a risentirlo per domande più approfondite. Intanto, un altro anno sta passando e 220 persone continuano a vivere lontane dalla propria casa e dalle proprie attività.

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Fonte : Today