Perché il ministro Nordio è stato denunciato per “tortura”

“Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. È appellandosi a questa previsione dell’articolo 40 del Codice Penale che i Radicali, il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti e l’associazione Nessuno tocchi Caino hanno denunciato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e i sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari per “tortura”. A motivare la decisione l’emergenza carceri, con gli istituti penitenziari sovraffollati anche a causa delle scelte del governo Meloni, che inasprendo le pene per alcune tipologie di reati ha aperto la porta del carcere a molti giovanissimi.

“Nelle carceri una sistematica violazione della dignità umana”

“A fronte della gravità della situazione nelle carceri e a fronte dei probabili ulteriori pericoli che incombono sulla comunità penitenziaria – si legge nella nota che accompagna il documento di 11 pagine inviato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma – verifichi la sussistenza di eventuali responsabilità penali a carico del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e dei Sottosegretari Andrea Del Mastro Delle Vedove e Andrea Ostellari i quali, avendo specifici obblighi di custodia dei ristretti, non vi adempiono cagionando loro un danno evidente alla salute, fisica o psichica, e alla loro stessa vita”.

Nel documento si fa ovviamente riferimento ai 65 suicidi di detenuti avvenuti dall’inizio dell’anno negli istituti penitenziari, a cui se ne aggiungono 7 di guardie carcerarie; ma si parla anche dei 97 detenuti che sono morti per ‘cause naturali’. I denuncianti parlano della grave mancanza di risorse interne alle carceri, che al 29 luglio scorso contavano 61.134 persone detenute in 47.004 posti regolarmente disponibili, con i magistrati di sorveglianza che negli ultimi sei anni hanno riconosciuto 24.301 rimedi risarcitori per condizioni di detenzione contrarie all’umanità della pena, di cui circa 4.700 nel solo 2023. “Gli oltre 4.000 risarcimenti ogni anno – continua la nota – certificano in modo inequivocabile una situazione di endemica e sistematica violazione della dignità umana e delle condizioni minime di vivibilità e di rispetto dei diritti individuali nei nostri istituti di pena”.

“Pregiudicati anche i diritti degli agenti di Polizia Penitenziaria”

“In tale situazione – scrivono ancora i denuncianti – sono fortemente pregiudicati anche i diritti e la vita dei servitori dello Stato, dei direttori, degli educatori, dei poliziotti penitenziari. Perché, a fronte di oltre 14 mila detenuti in più, ci sono ad esempio 18mila agenti della polizia penitenziaria in meno rispetto alla pianta organica prevista. Di fronte alla tragedia che si consuma ormai sotto gli occhi di tutti il Ministro della Giustizia e i sottosegretari competenti sulle carceri, ad esempio, hanno, all’unisono, opposto un netto rifiuto alla sola proposta di legge concreta, quella di Nessuno Tocchi Caino depositata in parlamento da Roberto Giachetti, volta ad aumentare con effetto retroattivo i giorni di liberazione anticipata e, quindi, a incidere nell’immediato sul sovraffollamento carcerario che è all’origine di ogni illegalità nell’esecuzione della pena”.

Fonte : Today