video suggerito
L’Agenzia meteorologica giapponese (JMA) ha lanciato l’allerta di un possibile megaterremoto nella Fossa di Nankai, un’area sismicamente molto attiva che potrebbe innescarsi a seguito del terremoto dell’8 agosto a largo dell’isola di Honshu. Cos’è un megaterremoto e quali danni può causare.
A seguito della forte scossa di terremoto di magnitudo 7.1 che ha colpito il Giappone giovedì 8 agosto 2024, le autorità nipponiche hanno diramato l’allerta per un possibile megaterremoto o megasisma nei prossimi giorni. L’allerta avrà una durata di una settimana prima di essere ritirata o rinnovata. Con il termine di megaterremoto, che non ha alcuna valenza scientifica o formale, si classificano i sismi particolarmente violenti caratterizzati da una magnitudo di almeno 8.5. Si tratta di eventi estremi e rari. Sono diverse decine i megasismi verificatisi negli ultimi 500 anni, ma non necessariamente sono stati i più distruttivi. La ragione risiede nel fatto che gioca un ruolo fondamentale anche la densità della popolazione del luogo colpito. Ad esempio, il terremoto dello Stretto di Prince William (Alaska) del 1964 di magnitudo 9.2 provocò “soli” 143 morti, contro le circa 60.000 vittime del terremoto in Siria e Turchia di magnitudo 8.0 (seguito da una scossa di 7.5) verificatosi a febbraio del 2023.
L’Agenzia meteorologica giapponese (JMA), come riportato dal quotidiano Japan Times, ha diramato l’allerta per un possibile megaterremoto nella Fossa di Nankai (Nankai Trough), a sud dell’isola di Honshu. È lunga quasi 1.000 chilometri e sotto di essa si trova una faglia responsabile di diversi sismi estremi che in passato hanno colpito la terra del Sol Levante. A seguito del terremoto di magnitudo 7.1 dell’8 agosto, verificatosi al largo dell’isola di Kyushu e responsabile di alcuni feriti e piccoli tsunami, le autorità hanno affermato che il rischio di un megaterremoto nell’area è aumentato sensibilmente. L’allerta per questi fenomeni distruttivi in Giappone è su due livelli: una più bassa, come quella diramata dalla JMA in questi giorni, e una più alta. La seconda è innescata da terremoti con magnitudo di almeno 8. I cittadini giapponesi delle zone minacciate devono essere pronti a un’evacuazione immediata, ma al momento non sono necessari spostamenti preventivi, se non per le persone che non possono fuggire rapidamente (come ad esempio alcuni malati).
[embedded content]
Secondo uno studio commissionato dal governo giapponese è stato stimato che un megaterremoto di magnitudo 9 nella Fossa di Nankai potrebbe causare fino a 224.000 morti (stima del 2012), ma la cifra potrebbe essere abbattuta dell’80 percento con un piano di evacuazione efficace. Da qui il sistema di allerta introdotto a seguito di forti scosse, che potrebbero risvegliare anche la faglia al largo di Honshu.
Leggi anche
C’è un motivo se sbagli i nomi delle persone quando parli: cos’è il misnaming
Come specificato, con il termine megaterremoto si indica un sisma con magnitudo di almeno 8.5. La magnitudo, evidenzia l’INGV, misura la grandezza (o dimensione) di un terremoto, ovvero la sua potenza e dunque l’energia che viene liberata durante il fenomeno. Le oscillazioni del terreno che ne derivano possono essere rilevate dai sismometri, i cui sensori determinano il valore della magnitudo. Nella scala Richter (o magnitudo locale) i valori vengono espressi in numeri interi e frazioni decimali.
È doveroso ricordare che si tratta di una scala logaritmica e non lineare; per ogni balzo in avanti di un punto, infatti, l’energia di un terremoto aumenta di circa 30 volte. Questo significa che un terremoto di magnitudo 3 è ben 900 volte più forte di uno di magnitudo 1, mentre uno di magnitudo 9 è enormemente più potente. Ad oggi il terremoto più forte mai registrato è stato quello di Valdivia in Cile del 1960, con una magnitudo di ben 9.5. Fortunatamente colpì una zona relativamente disabitata, causando circa 3.000 morti.
Credit: USGS
Decisamente più catastrofici in termini di vite umane perdute e danni sono stati due megasismi recenti; quello dell’Oceano Indiano, Sumatra e Indonesia del 26 dicembre 2004 con magnitudo 9.1, cui è seguito un devastante tsunami, ha provocato infatti oltre 230.000 morti, mentre quello del Tōhoku verificatosi in Giappone (2011) di magnitudo 9,0, legato all’incidente nucleare di Fukushima, ha ufficialmente provocato circa 16 mila vittime. Ad oggi il terremoto documentato che ha provocato più morti in assoluto è stato quello dello Shaanxi in Cina del 23 gennaio 1556, con una stima di oltre 800.000 vittime. Ma in questo caso la magnitudo non fu quella di un megasisma, dato che la stima varia tra 8.0 e 8.3.
Secondo le autorità nipponiche un megasisma nella Fossa di Nankai si verifica con una frequenza di circa uno ogni cento anni. L’ultimo più forte, con una magnitudo compresa tra 8.1 e 8.4, si è verificato nel 1946. L’allerta diramata dalla JMA non significa che un evento di questo tipo si verificherà necessariamente, ma che dopo il terremoto dell’8 agosto il rischio si è innalzato in modo significativo. Come specificato, l’allerta durerà una settimana. Ricordiamo che a Capodanno 2024 il Giappone è stato colpito da una violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.6 che ha provocato circa 300 morti e alcuni tsunami.
Fonte : Fanpage