“Le limitazioni operate sulla condivisione delle password di Netflix, combinate con l’introduzione degli abbonamenti con pubblicità hanno condotto a un’enorme crescita nel numero di abbonati”, afferma Wade Payson-Denney, analista di Parrot Analytics, società di monitoraggio del settore dello streaming. Nell’anno precedente alla nuova politica il numero globale di abbonati di Netflix è cresciuto di 11,8 milioni; nei quattro trimestri successivi, è aumentato di 39,3 milioni. Lo stesso potrebbe accadere con Disney+.
Ricerca del profitto
Non è la prima volta che Disney minaccia di voler contrastare la condivisione delle password. L’anno scorso, Iger aveva lasciato intendere che l’azienda stava valutando la possibilità di limitare la pratica, mentre a febbraio ha dichiarato di voler avviare un programma di condivisione a pagamento, introdotto poi a giugno solo in alcuni mercati. Da quando ha lanciato Disney+ nel 2019, il gigante sta cercando di ampliare il numero degli abbonati e di guadagnare dallo streaming. Negli ultimi tre mesi, Disney+ ha raccolto solo circa 200mila nuovi abbonati, su un totale di 153,8 milioni di utenti: un risultato modesto rispetto agli oltre 270 milioni clienti dichiarati da Netflix, ma comunque in netto aumento rispetto allo scorso anno.
Sempre mercoledì la società ha rivelato che nell’ultimo trimestre i suoi servizi in streaming (negli Stati Uniti Disney+ è disponibile anche in combinazione con Hulu e Espn+) sono andati in utile per la prima volta, con un margine operativo di 47 milioni di dollari, un significativo passo avanti rispetto ai 512 milioni di dollari di perdite registrati nello stesso periodo dell’anno scorso.
Gran parte della crescita è arrivata grazie al servizio di streaming di eventi sportivi Espn+. Molte piattaforme stanno entrando nel mondo dello sport e le trasmissioni dal vivo si sono dimostrate fondamentali per fidelizzare gli utenti. In America, Apple Tv+ ha iniziato a trasmettere il baseball, mentre Amazon Prime Video ha fatto grandi sforzi per assicurarsi i diritti del football americano negli Stati Uniti e della Champions League di calcio in Italia, per citare qualche esempio.
Alla fine Disney andrà dritta per la sua strada. Alcuni utenti si lamenteranno, ma la quantità di contenuti offerti da Disney+ è tale da lasciare presumere che i più manterranno l’abbonamento. “Ci potrebbe essere un’opposizione rumorosa, ma alla fine se chi già non paga per usufruire del servizi di streaming Disney continuerà a non farlo, la cosa non avrà un impatto negativo sui profitti dell’azienda”, sottolinea Payson-Denney.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired