Velasco: “Adesso godiamoci la finale, perché giocarla è un privilegio”

Si sdraia in mezzo al campo Julio Velasco prima di venire travolto dai suoi assistenti. L’Italia ha una medaglia al collo e già questo va festeggiato. “Perché in Italia si guarda sempre a quello che non si ha a disposizione, invece bisogna gioire per quanto si è guadagnato sul campo”. Intanto abbraccia tutta la famiglia che il tecnico argentino ha voluto al suo fianco a Parigi. “Mi chiedete quanto credevo a questa medaglia? Ho prenotato in anticipo un appartamento a mia moglie e uno ciascuno a una delle mie due figlie con le rispettive famiglie a partire dai quarti di finale. A volte bisogna rischiare, ma io su questa squadra ho puntato davvero tanto”. Giusto festeggiare, ma questo non significa accontentarsi. “Assolutamente. Domenica daremo tutto quello che abbiamo in corpo per conquistare l’oro, contro una formazione come gli Stati Uniti che gioca una grandissima pallavolo. Sarà durissima, lo sappiamo e dobbiamo prepararci a una sfida combattuta fino all’ultimo pallone”.

Il mantra resta sempre “qui e ora”

Qualcuno gli ricorda il suo passato alle Olimpiadi, quando non riuscì a vincere l’oro con la Generazione di fenomeni, la formazione maschile più forte che l’Italia abbia mai avuto. “Volete sapere di Atlanta ’96? Perché, cosa è successo, io non ricordo” ripete più volte, cancellando quella finale che vide trionfare l’Olanda al tie break. E torna a ripetere che non bisogna mai cercare quello che non c’è, ma godere di quello che c’è. “Alle ragazze dico sempre: il passato non conta niente. Non solo gli anni scorsi o le partite già giocate, ma neppure il punto precedente. Conta solamente “qui e ora”, questo è il mantra che ripeto da quando abbiamo iniziato a lavorare. In partita non esiste ripensare agli errori che si sono fatti, bisogna concentrarsi solamente sul punto successivo. E poi non dimentichiamoci che ogni partita fa storia a sé, la squadra forte è quella che sa adattarsi a ogni evenienza durante la gara. Adesso godiamoci la finale, perché giocarla è un privilegio”

Fonte : Today