Un altro passo nella storia. Dopo aver conquistato la prima semifinale olimpica l’Italia femminile va oltre e vola anche in finale per l’oro. Podio già certo, prima medaglia nella bacheca femminile azzurra da quando esistono i Giochi e la corsa non è ancora terminata; sull’ultimo rettilineo verso il traguardo che garantisce di entrare nella leggenda e superare anche i maschi, mai vincitori alle Olimpiadi, c’è l’ultimo ostacolo, gli Usa da affrontare l’11 agosto alle 13. Risuona “Sei bellissima” nell’impianto del volley ed è la colonna sonora azzeccata per questa Italia che sorprende per la facilità con cui abbatte ogni avversario.
Azzurre campionesse di pazienza
L’Italia mette subito in mostra la qualità migliore: la pazienza. Va sotto subendo il break con il muro, ma non si fa prendere dalla foga di recuperare e azione dopo azione si riavvicina alle avversarie fino a quando Sylla non pareggia a 14. Egonu parte alla grande (11 punti solo nella prima frazione), le altre attaccanti faticano a rete ma garantiscono un contributo importante in tutti i fondamentali. Così è fondamentale la serie di Sylla al servizio, grazie a cui l’Italia si sistema comodamente in corsia di sorpasso. Miriam piazza il mirino su Karakurt, tanto che Santarelli è costretto a sostituirla con Diken, e facilita il compito di muro e difesa. C’è ancora un ultimo guizzo turco, ma Bosetti e Fahr spengono in gola a Vargas l’urlo del pari, poi Danesi firma il 25-22.
Quando Egonu diventa protagonista pure in difesa vuol dire che è la serata giusta. Ma la Turchia è avversaria tosta e non ha intenzione di impacchettare regali alle azzurre, che devono sudare ogni punto e si trovano sotto 15-13. Però Velasco nel suo arsenale ha armi a non finire; una delle più importanti si chiama Ekaterina Antropova, giocatrice che è in panchina solo perché di mestiere fa l’opposto come Egonu, altrimenti sarebbe titolare in qualunque altra squadra. Doppio cambio e tocca a lei esaltare i tifosi azzurri presenti all’Arena Paris Sud con attacchi e ace fino al 25-19.
Super Fahr decisiva nel finale
Sotto 2-0 le turche non sbandano e partono meglio arrivando 12-9. Questa volta le azzurre rincorrono a lungo, non trovando le contromisure adatte e sono sotto anche 16-13. Qualche imprecisione in copertura e in attacco non permette di recuperare lo svantaggio, almeno in tempi brevi, perché torna in campo l’Italia paziente del primo parziale, che non fa mai scappare le avversarie. Poi dopo un set a rincorrere ci pensa la solita Egonu a trovare l’ace del 20 pari. L’Italia va avanti con un muro di Fahr, sgomita con le avversarie nel finale quando la centrale diventa insuperabile e regala il 25-22 e una medaglia all’Italia. Di quale colore lo sapremo fra un paio di giorni.
Fonte : Today