Colpo di calore, ragazza di 26 anni trovata incosciente con febbre a 41: così è stata salvata con un trapianto di fegato “da record”

Rischiare di morire a 26 anni per un colpo di calore. E trovare la salvezza solo grazie a un trapianto di fegato in super-urgenza. Un’insufficienza epatica fulminante stava per essere fatale a una ragazza in Piemonte: è stata operata all’ospedale Molinette di Torino e le sue condizioni sono in miglioramento.

Colpo di calore vicino a casa

I fatti: la ragazza, residente nell’Albese, è stata colta da malore vicino a casa in un zona di campagna durante una recente mattinata estiva di gran caldo e sole rovente. Il 31 luglio a mezzogiorno si trovava nell’orto con il papà, lo stava aiutando a raccogliere le patate. Nessuna avvisaglia, nessuna pregressa malattia epatica.

Trovata dai familiari in stato di incoscienza, è stata portata in urgenza all’ospedale di Verduno (Cuneo). La prima temperatura corporea interna misurata al pronto soccorso era di 41 gradi: evento rarissimo, un colpo di calore,  il corpo non suda ma immagazzina temperatura. I medici rianimatori, diretti dal dottor Enrico Ravera, l’hanno subito intubata e sottoposta a raffreddamento con ghiaccio e liquidi freddi endovena. Il trattamento tempestivo ha consentito di stabilizzare le funzioni vitali della paziente e di impedire la letale progressione verso l’insufficienza multi-organo.

Ma la situazione era ancora gravissima, come ricostruisce TorinoToday. Dal giorno successivo la situazione del fegato è andata progressivamente peggiorando, configurando molto rapidamente un quadro di severa insufficienza epatica in evoluzione fulminante. Dopo un consulto con i medici dell’ospedale Molinette di Torino, la paziente è stata trasferita in urgenza. Il quadro clinico stava precipitando. A 12 ore dal trasferimento, in considerazione della gravità e irreversibilità del danno epatico(il fegato stava andando in necrosi) si è deciso per l’inserimento della paziente in lista d’attesa per trapianto di fegato con livello di priorità di super-urgenza nazionale.

“Split liver”

L’organo è arrivato da un altro ospedale regionale dove l’équipe chirurgica del centro torinese era impegnata in un prelievo d’organi. Il dottor Damiano Patrono stava infatti ultimando un delicato intervento di divisione del fegato di un donatore in due parti (il cosiddetto ‘Split Liver’), affinché la parte sinistra del fegato (più piccola) fosse trapiantata in un ricevente pediatrico in un altro Centro trapianti italiano e la parte destra (più grande) fosse trapiantata in un ricevente adulto a Torino. La fortuna ha voluto che il fegato ‘Split destro’ fosse perfettamente compatibile con le necessità della ragazza e che quindi potesse esserle assegnato.

La paziente così è stata condotta in sala operatoria per il trapianto, di elevata complessità chirurgica. L’intervento è durato circa 8 ore ed è tecnicamente riuscito. Dopo 4 giorni dal trapianto le condizioni della paziente sono in rapido miglioramento e la ragazza si sta progressivamente risvegliando in terapia intensiva.

Fonte : Today