Il decreto Carceri è legge: cosa cambia

Con il via libera della Camera il decreto Carceri è legge. A Montecitorio 153 i voti favorevoli, 89 i contrari e un astenuto. Sul provvedimento il governo aveva posto la fiducia sia al Senato che alla Camera.

Tra le tante cose il testo prevede l’assunzione di mille agenti nei prossimi 2 anni, misure a favore dei detenuti come la possibilità di fare più telefonate, l’introduzione del reato di ‘peculato per distrazione’ e una maggiore possibilità per i tossicodipendenti detenuti di scontare la pena in comunità.

Il testo

Il provvedimento si compone di 22 articoli suddivisi in quattro capi. Il primo riguarda il sistema carcerario e il personale penitenziario. Il secondo interviene sull’esecuzione penale con modifiche all’applicazione delle misure alternative alla detenzione e della liberazione anticipata. Il terzo riguarda le condizioni carcerarie e il trattamento dei detenuti. Il quarto misure varie, compresa la nomina di un commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.

“Ho prospettato al Presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario – ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio -. Su questo tema chiederò un incontro al presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i tribunali di sorveglianza”.

In merito all’elevato numero di detenuti stranieri, Nordio ha confermato “l’impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei paesi d’origine”.

Nordio e i sottosegretari assenti

L’assenza di Nordio in Aula non è passata inosservata. “Mentre alla Camera, in assenza del ministro Nordio e dei sottosegretari alla Giustizia, approvavamo in via definitiva il decreto Carceri, abbiamo scoperto dalle agenzie che il Guardasigilli e gli onorevoli Delmastro e Ostellari erano a Palazzo Chigi per un vertice sulle Carceri con la premier Meloni – ha dichiarato la capogruppo del M5S in commissione Giustizia Valentina D’Orso -. È quindi evidente l’assoluta insufficienza del provvedimento appena licenziato ed è altresì urgente che la presidente del Consiglio venga in Aula per rendere un’informativa. Se il governo pensa di trattare in questo modo il Parlamento si sbaglia di grosso”.

Sei telefonate al mese, mille agenti in più: “nessuna svolta” nel decreto carceri del governo

Fonte : Today