Passaporto in posta, da oggi anche in tre grandi città

Sono Bologna, Cagliari e Verona le prime tre grandi città in Italia, in cui dal 7 agosto, è presente il servizio di richiesta del passaporto anche agli sportelli delle sedi di Poste Italiane. Infatti, come riporta La Repubblica, i cittadini dei tre capoluoghi, dopo aver effettuato la prenotazione online, potranno presentare la documentazione richiesta per il documento direttamente agli uffici postali, oltre che in questura, scegliendo se farsi spedire il documento a casa o se andarlo a ritirare presso l’ufficio del dipartimento della pubblica sicurezza preposto.

L’iniziativa è parte del più complesso progetto Polis, un’iniziativa siglata nel 2021 da Poste Italiane e dall’allora ministero dello Sviluppo economico (oggi delle Imprese e del made in Italy), sostenuta da fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e finalizzata a trasformare in centri multiservizi gli uffici postali dei piccoli comuni con meno di 15mila abitanti. Già a maggio, però, la società pubblica aveva anticipato che avrebbe esteso il progetto anche alle città più grandi, in virtù di una nuova convenzione siglata con il ministero dell’Interno. In questo senso, a settembre è previsto l’allargamento dell’iniziativa anche a Roma, Milano, Napoli e tutte le altre città italiane.

Le difficoltà

Negli ultimi anni, per tantissimi italiani ottenere il passaporto si era trasformata in una vera e propria impresa. A dicembre 2023 un’inchiesta dell’associazione dei consumatori Altrocunsumo aveva rilevato come in molte città fosse diventato pressoché impossibile prenotare il documento, tanto da rappresentare un ostacolo in vista di eventuali programmazioni di viaggi in paesi nei quali è necessario portarlo con sé e da far aprire al Viminale uno sportello dedicato ai viaggi urgenti.

Poste italiane – spiega l’amministratore delegato Matteo Del Fanteinterpreta le esigenze degli italiani, facendo un investimento per creare servizi che migliorano in modo significativo la vita dei cittadini senza pesare minimamente sulla finanza pubblica”, rendendo “più agevole e semplice il rapporto tra gli italiani e la pubblica amministrazione”.

Fonte : Wired