L’Ucraina ha attraversato il confine russo e le sue truppe si trovano a 500 km di distanza da Mosca, almeno secondo il Cremlino. Le truppe di Kiev avrebbero lanciato un’offensiva a sorpresa nella regione russa di Kursk, che starebbe mettendo in difficoltà le forze di Mosca. Se ieri il governatore di Kursk festeggiava il successo delle guardie di frontiera per aver respinto il tentativo di infiltrazione di truppe ucraine nella regione, nei distretti di Korenev e Sudzha, oggi ha dovuto rivedere il suo entusiasmo. Le truppe di Kiev sono tornate a premere sul confine e sono penetrate di nuovo nella regione russa. Se l’operazione fosse confermata e se fosse confermato il coinvolgimento diretto dell’esercito ucraino, si tratterebbe di una delle più grandi incursioni in Russia dall’inizio della guerra in Ucraina cominciata il 24 febbraio 2022.
The Russian MoD and several Russian telegram channels say that Ukraine has conducted an advance into Kursk oblast today, including with elements from Ukraine’s 22nd Mechanized Brigade and possibly Strykers from the 82nd Air Assault Brigade.https://t.co/BSvE2lTyQL… pic.twitter.com/ICvjMMOJlU
— Rob Lee (@RALee85) August 6, 2024
Il ministero della Difesa russo ha detto che all’operazione stanno partecipando fino a 300 soldati ucraini e 30 tra carri armati e mezzi corazzati Stryker, inviati all’Ucraina dagli Stati Uniti lo scorso anno. L’operazione nascerebbe dalla volontà dell’esercito ucraino di attirare le forze di Mosca nei pressi di Kursk per alleggerire la pressione sul fronte di Donetsk e del Donbass. Martedì le forze ucraine si sono spinte a nord-ovest della città di confine di Sudzha, 530 km a sud-ovest di Mosca. L’incursione è ancora in corso e per ora si hanno informazioni confuse, anche perché il governo ucraino non ha commentato l’operazione.
Sudzha è l’ultimo punto operativo di trans-shipping per le esportazioni di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina: si tratta del gasdotto Urengoy–Pomary–Uzhhorod, che ha trasportato circa 14,65 miliardi di metri cubi di gas nel 2023, ovvero circa la metà delle esportazioni di gas naturale della Russia verso l’Europa. A soli 60 km a nord-est si trova la centrale nucleare russa di Kursk.
Nei combattimenti di ieri, secondo il ministero della Difesa russo, cinque persone, tra cui due membri dell’equipaggio di un’ambulanza, sono rimaste uccise negli attacchi e altri 24 sono rimaste ferite, tra cui sei bambini. I sistemi di difesa aerea di Mosca hanno abbattuto 26 droni e diversi razzi nei cieli della regione sventando il tentativo ucraino di sfondare il confine.
La riunione di emergenza convocata da Putin
L’incursione delle forze ucraine ha spinto Vladimir Putin a convocare un incontro con i suoi massimi funzionari della difesa e delle forze dell’ordine. Il presidente russo ha puntato il dito contro il governo ucraino per quello che considera “una provocazione su larga scala”, poiché “Kiev ha fatto ricorso a bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili”.
Il governatore facente funzione dell’oblast di Kursk, Alexei Smirnov, ha aggiornato Putin della situazione. I civili sono stati evacuati dalle aree vicino al confine e 300 persone sono state ospitate in alloggi temporanei durante la notte. Nel frattempo, le autorità ucraine sono rimaste in silenzio durante lo svolgimento dell’incursione, forse preoccupate di mostrare un eccessivo atteggiamento trionfante o di rivelare informazioni cruciali sulla strategia di Kiev.
Qual è la situazione sul campo di battaglia
Per constatare la differenza tra i due eserciti, basta guardare i soldati sul campo di battaglia. La Russia dispone di circa 520mila uomini, di gran lunga superiore ai soldati mandati al fronte all’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Kiev, invece, sta riscontrando difficoltà a reclutare e mobilitare nuove reclute. Al fronte orientale, in particolare nel Donbas centrale, le truppe ucraine sono alle prese con l’offensiva russa.
La Russia ha registrato importanti successi militari, grazie alla debole controffensiva ucraina: dal 14 giugno, secondo quanto reso noto da Sergei Shoigu, capo del Consiglio di sicurezza russo, le truppe del Cremlino hanno sottratto al controllo di Kiev 420 kmq di territorio. Le battaglie attorno a Sudzha giungono in un momento cruciale della guerra: l’Ucraina sta perdendo territorio e Kiev è profondamente preoccupata che il sostegno degli Stati Uniti possa venire meno se Donald Trump vincesse le elezioni presidenziali.
Fonte : Today