La sentenza antitrust di Google mette a rischio un accordo da 20 miliardi con Apple

Un accordo miliardario sul quale potrebbe presto calare il sipario. La redditizia intesa tra Apple e Google che rende il motore di ricerca della seconda quello predefinito sui dispositivi della prima potrebbe essere in pericolo dopo che un giudice statunitense ha stabilito che il gigante della ricerca di proprietà di Alphabet gestisce un monopolio illegale. Come sottolinea l’agenzia Reuters, questa decisione potrebbe infatti portare a cambiamenti significativi nel panorama delle ricerche online e avere ripercussioni economiche considerevoli per entrambe le big tech.

Gli analisti di Wall Street hanno suggerito che qualora Google dovesse agire per rimediare a tale situazione ed evitare quindi azioni antitrust, rischierebbe di rendere inevitabile la risoluzione dell’accordo con il gigante di Cupertino. Secondo gli analisti di Morgan Stanley, la società di Mountain View attualmente paga ad Apple circa 20 miliardi di dollari all’anno per via di tale intesa commerciale, una somma che rappresenta circa il 36% dei guadagni pubblicitari generati dalle ricerche effettuate tramite il browser Safari. Se l’accordo venisse annullato, Apple potrebbe quindi subire una diminuzione dei profitti compresa tra il 4% e il 6%.

Le prospettive

L’accordo attuale è destinato a durare almeno fino a settembre 2026, e Apple si è riservata il diritto di estenderlo unilateralmente per altri due anni. Come sottolineano all’agenzia stampa britannica gli analisti di Evercore ISI, “il risultato più probabile ora è che il giudice stabilisca che Google non debba più pagare per il posizionamento predefinito o che aziende come Apple debbano sollecitare in modo proattivo gli utenti a selezionare il loro motore di ricerca anziché impostare un valore predefinito e consentire ai consumatori di apportare modifiche alle impostazioni se lo desiderano“.

Il messaggio qui – spiega il professore di Diritto presso l’Università della Pennsylvania Herbert Hovenkampè che se hai una posizione di mercato dominante con un prodotto, faresti meglio a evitare l’uso di accordi esclusivi e ad assicurarti che qualsiasi accordo tu faccia dia all’acquirente la libera scelta di sostituirlo“.

Le tempistiche utili ad Alphabet per evitare di incorrere in sanzioni potrebbe essere lunga, magari intervallata o seguita da potenziali ricorsi alla Corte d’appello degli Stati Uniti, al District of Columbia Circuit e alla Corte Suprema degli Stati Uniti, prolungando la disputa legale fino al 2026.

Fonte : Wired