Quattordici scheletri sono stati trovati a bordo di una barca a circa 10 miglia nautiche al largo della costa del Río San Juan, nel nord della Repubblica Dominicana, nella provincia di María Trinidad Sánchez. Lo riportano i media dominicani. I resti scheletrici corrispondono a persone provenienti da diversi paesi africani, tra cui Mauritania e Senegal, secondo i documenti ritrovati vicino ai cadaveri decomposti.
L’allarme lanciato da un pescatore locale
I corpi erano ormai privi di carne e pelle. Quasi solo ossa. In un primo momento la rimozione dei corpi non è avvenuta per evitare situazioni di rischio per la salute dei soccorritori. In seguito i resti sono stati recuperati e trasferiti all’Istituto nazionale di scienze forensi (Inacif). La localizzazione della nave è avvenuta dopo l’allarme lanciato da un pescatore locale. Poi la scoperta dell’orrore a bordo.
Da mesi alla deriva
Non è ancora chiaro con precisione per quanto tempo la barca sia rimasta alla deriva nell’Oceano Atlantico. Secondo il giornale dominicano Acento, almeno due mesi.
A bordo anche pacchi di cocaina o eroina
A bordo dell’imbarcazione anche bagagli che contenevano telefoni cellulari, caricabatterie, accessori e documenti di identificazione. Non solo: è stato ritrovato, scrive Listin Diario, il periodico più importante della Repubblica Dominicana, anche uno zaino contenente 12 confezioni di una sostanza non identificata. Si presume si tratti di cocaina o eroina. La Marina ha precisato in un comunicato stampa che la sostanza sequestrata è stata consegnata ai membri della Direzione nazionale per il controllo della droga (Dncd) per tutte le verifiche del caso.
Fonte : Today