Caso Khelif, Malagò svela pressioni su Carini prima del match: “Ha ricevuto dei messaggi dall’Iba”

Nuovi sviluppi sul caso Angela Carini-Imane Khelif. ll ritiro dalla gara della pugile italiana, valida per l’accesso ai quarti di finale della categoria 66 Kg alle Olimpiadi di Parigi, ha scatenato una polemica che dal ring si è estesa ai social e ha poi coinvolto la politica, passando per Palazzo Chigi fino ad arrivare alla Casa Bianca. Già alla vigilia alcuni post di politici italiani avevano fatto confusione sul caso, sostenendo che l’atleta algerina fosse transessuale. Ora, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha svelato che prima della gara Carini avrebbe ricevuto “pressioni” dall’Iba, la Federazione mondiale di pugilato legata alla Russia.

Malagò: “Carini mi ha mostrato i messaggi dell’Iba ricevuti prima della gara”

Malagò è stato intervistato da La Stampa sul caso ed è probabile che le sue dichiarazioni faranno discutere. Il presidente del Coni si è detto infastidito dal fatto che “i media per un paio di giorni abbiano parlato più di questo caso che delle medaglie vinte da atleti che si preparavano da anni. Tutto viene strumentalizzato oggi dalla politica. A destra come a sinistra”, le parole di Malagò.

Poi le dichiarazioni sulle pressioni dell’Iba a Carini: “Angela mi ha mostrato le pressioni cui è stata sottoposta nei giorni precedenti l’incontro dall’Iba e io le ho detto di non farci caso e di pensare solo a combattere”, ha detto il presidente del Coni, che ha anche mostrato i messaggi a La Stampa.

“Non parlo di quello che non conosco. Ho ricevuto dalla massima autorità medica del Cio il documento – anche questo mostrato a La Stampa ndr – sulla regolarità della partecipazione di Khelif al torneo. Il resto sono chiacchiere che hanno travolto Angela. Non lancio nessun j’accuse ma non mi sorprendo affatto che la questione sia diventata politica”. 

L’Iba, la Federazione mondiale di pugilato, aveva escluso Khelif e un’altra pugile, Lin Yu-Ting, taiwanese anche lei alle Olimpiadi di Parigi, dai mondiali dell’anno scorso a causa di “alti livelli di testosterone”. I criteri scientifici che hanno portato a questi risultati non sono mai stati resi noti dall’organizzazione.

L’Iba non è più riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale e negli anni è stata coinvolta da vari casi di corruzione. Ha sede in Russia e il presidente, Umar Kremlev, è un imprenditore considerato molto vicino a Vladimir Putin. I principali introiti dell’organizzazione arrivano da Gazprom, compagnia petrolifera di stato russa.

Fonte : Today