Ius soli, al via la raccolta delle firme digitali per un referendum

+Europa, il partito guidato da Emma Bonino e Riccardo Magi, sta per lanciare un nuovo referendum sullo ius soli, riportando la questione del diritto di cittadinanza al centro del dibattito politico italiano. Infatti, questo principio giuridico consente l’acquisizione della cittadinanza per chi nasce sul territorio di uno stato, indipendentemente dalla provenienza dei genitori. Si tratterebbe di un importante cambio di paradigma rispetto al modello attuale che si basa invece sullo ius sanguinis, cioè che la cittadinanza venga trasmessa dai genitori ai figli.

Il testo è ancora in fase di definizione, ma Magi ha avviato contatti con diversi leader dell’opposizione, tra cui Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) e tutti sembrano concordi sulla necessità di modificare la norma, compresa la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, che ha recentemente ribadito il sostegno allo ius soli, definendola una questione di civiltà.

Il referendum sarà presentato attraverso la nuova piattaforma nazionale ad hoc, che è stata recentemente attivata dal Ministero della giustizia. Al momento sul sito sono state presentate 16 proposte, tra quesiti referendari e leggi di iniziativa popolare, tra cui quello contro l’autonomia differenziata. Magi, segretario di +Europa, è convinto che il tema possa tornare al centro del dibattito anche perché il “prossimo anno ci sarà certamente una stagione referendaria importante: l’autonomia differenziata, forse il quesito contro il Jobs act della Cgil. Io spero che si renda l’appuntamento politicamente ricco e si dimostri che il referendum non è uno strumento tramontato“. Era stato proprio il senatore di +Europa nel luglio 2021 a presentare l’emendamento che ha aperto la strada alla raccolta di firme digitale.

La cittadinanza in Italia

Tradizionalmente, il sistema italiano di acquisizione della cittadinanza si basa sul principio dello ius sanguinis, (diritto di sangue), secondo cui la cittadinanza di una persona è determinata dalla nazionalità dei genitori, piuttosto che dal luogo di nascita. Tuttavia, negli ultimi anni ci sono stati diversi tentativi di introdurre delle forme di ius soli o ius culturae.

Il dibattito è diventato particolarmente acceso nel 2013 durante il governo Letta, con una proposta di legge per una forma di ius soli temperato. Nonostante la discussione sia proseguita anche sotto il governo Renzi, non si sono ottenuti risultati concreti. Un tentativo più rilevante si è verificato nel 2017 sotto il governo Gentiloni, quando una proposta di legge sullo ius soli temperato è arrivata in Senato, ma non ha raggiunto la maggioranza necessaria per l’approvazione. Esiste però una forma di ius soli in Italia, regolata dalla Legge n.91 del 5 febbraio 1992. Questa legge prevede che uno straniero nato in Italia possa acquisire la cittadinanza italiana se ha risieduto legalmente e senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari di voler acquisire la cittadinanza entro un anno dal compimento dei 18 anni.

Nel 2022, una proposta di legge sullo ius scholae, che prevede la cittadinanza italiana per i minori stranieri che abbiano frequentato regolarmente il sistema scolastico italiano per almeno cinque anni, è stata approvata dalla Camera dei deputati. Tuttavia, il suo iter legislativo si è interrotto con la conclusione anticipata della legislatura.

Fonte : Wired