Secondo l’intelligence di Israele, già oggi l’Iran potrebbe avviare il suo primo attacco in reazione all’assassinio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran il 31 luglio 2024. Fonti vicine al segretario di stato americano Antony Blinken hanno riferito che domenica, durante una chiamata con i colleghi del G7, gli USA hanno discusso il rischio di un’offensiva da parte di Teheran e di Hezbollah. Stando a quanto emerso, l’organizzazione sciita sostenuta dall’Iran, potrebbe inizialmente prendere di mira installazioni militari e infrastrutture israeliane. Tuttavia, non si escludono attacchi ai centri abitati a sud di Haifa, e potenzialmente fino a Tel Aviv.
Massima allerta
In risposta alla minaccia lo stato maggiore israeliano ha elaborato piani di evacuazione su larga scala, prevedendo il trasferimento di migliaia di persone in hotel a Gerusalemme e in campi appositamente allestiti nel deserto del Negev. Per le città del nord del paese, più esposte a potenziali attacchi di Hezbollah dal confine libanese, le autorità hanno delineato uno scenario critico: si prevedono tre giorni senza elettricità, danni significativi alla rete idrica e interruzioni delle comunicazioni mobili per almeno 24 ore. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari si è rivolto alla popolazione attraverso i canali televisivi, assicurando da un lato l'”altissima allerta” delle forze di difesa, e dall’altro sottolineando che fino a nuove disposizioni “le linee guida di condotta rimangono invariate“. Hagari ha però invitato i civili a mantenere alta la soglia di attenzione, ammettendo che le difese aeree di Israele “non sono impenetrabili“.
Nel frattempo, la tensione si propaga oltre i confini israeliani. L’aeroporto Rafic Hariri di Beirut, situato a sud della capitale libanese, ha visto un’ondata di partenze domenica, con lunghe code di cittadini occidentali in fuga dal paese. L’esodo è stato scatenato dagli avvisi di evacuazione emessi da Stati Uniti, Francia e Italia, a causa dei crescenti timori di un imminente intensificarsi del conflitto tra Israele e Hezbollah. Le compagnie aeree, tra cui Lufthansa e Air France, hanno già ridotto i voli e subito ritardi e cancellazioni, complicando ulteriormente la situazione.
Diplomazia al lavoro
Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha incontrato a Teheran il suo omologo iraniano Ali Bagheri Kani, nel tentativo di scongiurare un attacco dell’Iran contro Israele. Tuttavia, il governo iraniano sembra mantenere una posizione intransigente, insistendo sulla necessità di non scendere a compromessi. Nel frattempo, il generale statunitense Michael Kurilla, capo del comando centrale delle forze armate USA, arriverà in Israele con l’obiettivo di discutere con l’alleato le possibili azioni militari iraniane e le strategie di risposta, a riprova del coinvolgimento diretto di Washington nella crisi mediorientale.
Fonte : Wired