Booking.com, la multa record da 413 milioni di euro per abuso di posizione dominante in Spagna. “Presenteremo ricorso”
L’autorità spagnola di vigilanza sulla concorrenza della Spagna ha inflitto all’agenzia di viaggi online Booking.com una multa record di 413 milioni di euro per aver “abusato della sua posizione dominante” negli ultimi cinque anni. Pronta la replica della società: “Siamo fortemente in disaccordo e intendiamo presentare ricorso contro questa decisione senza precedenti”.
Per la società, “come abbiamo già dichiarato, il Digital Market Act dell’UE è il contesto più appropriato in cui discutere e valutare la maggior parte di questi temi, in quanto offre l’opportunità di concordare soluzioni che siano applicabili in tutta Europa piuttosto che a livello nazionale. Booking.com opera in un settore altamente competitivo e caratterizzato da un ampio ventaglio di proposte sia per le imprese che per i consumatori. Noi offriamo ai nostri partner programmi di supporto come Preferred Plus e Genius, ai quali possono aderire. La decisione odierna della CNMC non tiene conto di questo aspetto, contribuendo a creare una disparità di trattamento per i consumatori e per i nostri partner in Spagna, rispetto al contesto globale”.
Secondo l’Antitrust spagnola, le pratiche di Booking invece “hanno colpito gli hotel situati in Spagna e le altre agenzie di viaggio online che competono con la piattaforma. I suoi termini e condizioni creano uno squilibrio iniquo nelle relazioni commerciali con gli hotel situati in Spagna”.
“Posizionando meglio gli hotel con un maggior numero di prenotazioni su Booking.com, si è impedito ad altre agenzie online di entrare nel mercato o di espandersi”, ha aggiunto. Si tratta della più grande multa mai imposta dal CNMC, ha dichiarato all’AFP una portavoce dell’autorità di vigilanza. Il CNMC ha dichiarato che la quota di mercato di Booking.com in Spagna, il secondo Paese più visitato al mondo dopo la Francia, durante il periodo oggetto dell’indagine era compresa tra il 70 e il 90%.
Booking.com, la cui società madre Booking Holdings ha sede negli Stati Uniti, è un operatore dominante con una quota di mercato in Europa superiore al 60%. A maggio, l’Unione Europea ha aggiunto l’agenzia di viaggi all’elenco delle aziende digitali sufficientemente grandi da rientrare nelle norme più severe in materia di concorrenza, concedendo all’azienda sei mesi di tempo per prepararsi a rispettare l’importante legge sui mercati digitali (DMA). Le regole mirano a livellare le condizioni di concorrenza nel mercato digitale, garantendo agli utenti dell’UE un maggior numero di opzioni nella scelta dei prodotti.
Fonte : Affari Italiani