All’appello lanciato dai governi di Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna e Francia verso i loro cittadini che si trovano in Libano, per lasciare subito il paese, si unisce quello dell’Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, considerando la situazione sempre più grave in Medio Oriente, ha invitato gli “italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese e a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile”, ha scritto su X (ex Twitter) il titolare della Farnesina, chiedendo inoltre “ai turisti italiani a non recarsi in Libano”.
Sale la tensione nella regione
Diventa sempre più concreto il timore di un’escalation militare tra l’Iran e i suoi alleati da un lato e Israele dall’altro, dopo l’uccisione del capo di Hamas e del comandante di Hezbollah. Nelle ultime ore, due persone, tra cui una donna, sono state uccise da una persona armata di coltello a Holon, vicino a Tel Aviv (secondo la polizia il colpevole era un residente in Cisgiordania, territorio palestinese occupato da Israele), mentre gli Hezbollah libanesi hanno lanciato decine di razzi contro il nord di Israele, la maggior parte dei quali sono stati intercettati dal sistema antiaereo israeliano. L’esercito israeliano ha fatto sapere di avere rilevato nelle prime ore di questa domenica il lancio di 30 razzi dal Libano, la maggior parte dei quali sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea, mentre uno di essi è caduto nella zona di Beit Hillel, nel nord del paese, e molti altri in aree aperte senza che siano state registrate vittime, secondo un comunicato militare.
L’Iran, il movimento islamista palestinese Hamas ed Hezbollah hanno accusato Israele della morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh e dell’uccisione del capo militare del movimento libanese, Fuad Shukr, vicino a Beirut. Israele non ha commentato l’attacco a Ismail Haniyeh, ma ha “giurato di distruggere Hamas” dopo l’attacco senza precedenti sul suo territorio il 7 ottobre scorso, che ha provocato una guerra devastante a Gaza. Dopo la morte di Haniyeh e Shukr, la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha minacciato Israele di “punizioni severe”. Stati Uniti e Isrele sono convinti che l’attacco dell’Iran avverrà il 5 agosto. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha parlato di “battaglia aperta su tutti i fronti” e Hamas e i ribelli yemeniti Houthi hanno minacciato ritorsioni.
Dall’altra parte, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il suo Paese è a un “livello molto alto” di preparazione per qualsiasi scenario, “sia difensivo sia offensivo”. In soccorso a Tel Aviv, Washington ha dispiegato un maggior numero di navi da guerra e di aerei da combattimento in Medio Oriente per proteggere le proprie truppe e l’alleato Israele.
Fonte : Today