È durato regolarmente tre riprese l’incontro dei quarti di finale del torneo di boxe – 66 kg donne tra la pugile algerina Imane Khelif e l’ungherese Anna Luca Hamori. Alla fine il verdetto dei giudici è stato unanime e ha riconosciuto la vittoria della Khelif che è scoppiata in lacrime sulla spalla del tecnico Pedro Diaz per la tensione accumulata dopo il caso del ritiro della pugile italiana Angela Carini e le successive polemiche che ancora non si sono esaurite. Sarà almeno medaglia di bronzo, visto che non è prevista una finale per il terzo e quarto posto, ma nella boxe si assegnano due medaglie del metallo meno pregiato.
Anche Anna Hamori alla vigilia aveva attaccato l’avversaria sui social scrivendo: “Combatto contro un uomo”. Sempre rispondendo alle domande in un video su TikTok, intitolato “La risposta a molte domanda è qui…”, aveva scritto: “Non mi interessa se è un uomo, salgo sul ring e vinco”.
Il fidanzato di Hamori aveva rincarato la dose scrivendo: “Sul ring contro Khelif dovrei salirci io”. L’ungherese ha provato a non esporsi ai colpi che hanno costretto l’azzurra a cedere. Inevitavilmente, però, le ha dovuto concedere l’iniziativa.
Al termine c’è stato un abbraccio tra le atlete e una stretta di mano. “Sono molto orgogliosa di portare una medaglia per il mio Paese qui a Parigi. Ho lavorato molto duramente per essere qui. Questa è una vittoria per tutte le donne”, ha commentato l’incontro Imane Khelif,
Un portavoce del comitato olimpico ungherese ha sottolineato come non combattere non è mai stata un’opzione e si sono detti convinti che il Cio prenderà le decisioni giuste sulle regole per il futuro della boxe dopo le gare di questi giorni a Parigi.
Fonte : Today