Un pericolo in montagna, ma anche in luoghi ampi ed esposti soprattutto all’aperto e in presenza di acqua, come il mare, i pontili e le piscine. Proprio come è accaduto stamattina ad Alba Adriatica, nel Teramese, dove tre bagnanti sono state colpite e ferite, il fulmine può rappresentare un serio rischio anche in spiaggia. Per questo il Dipartimento della Protezione civile elenca una serie di consigli e comportamenti da adottare in questi casi. I fulmini peraltro, ricorda la Protezione civile sul suo sito web, possono colpire ad alcuni chilometri di distanza dal centro del temporale quindi bisogna allontanarsi dalla spiaggia anche se non ci sono nuvole sulla testa ma si vedono o sentono temporali, lampi o tuoni nelle vicinanze.
Il Dipartimento della Protezione civile consiglia di allontanarsi subito dal mare e dalla spiaggia e di evitare ogni contatto o vicinanza all’acqua dove la dispersione della scarica può fare danni anche per folgorazione indiretta. Bisogna liberarsi di ombrelli, ombrelloni, canne da pesca e qualsiasi altro oggetto appuntito di medie o grandi dimensioni e, sottolinea la Protezione civile, cercare subito riparo in un edificio in muratura.
Dopo aver sentito l’ultimo tuono, la raccomandazione è di aspettare almeno 30 minuti prima di tornare all’aperto.
Allerta fulmini
Dall’afa all’allerta fulmini. In Italia cadono in media circa 1.600.000 fulmini all’anno, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha una pagina dedicata con un focus alla prevenzione. “Un fulmine può provocare danni alla salute in forma diretta, se il corpo viene colpito direttamente dalla scarica, oppure indiretta, se viene colpito dalla corrente di ritorno nel terreno – avvertono gli esperti – I danni più gravi sono quelli derivanti dalla fulminazione diretta, e in certi casi possono provocare la morte. Se, per esempio, la corrente passa per il cuore può provocare un arresto cardiaco, mentre se attraversa i centri nervosi o respiratori può portare alla morte per arresto respiratorio. Possono causare la morte, o ferite gravi, anche le bruciature conseguenti alla fulminazione”.
Fonte : Today