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Josh Hartnett è il protagonista del film Trap, incentrato sulla storia di un serial killer. Un film di spessore, come tutti quelli a cui ha preso parte in questi anni, dopo un lungo periodo di lontananza da Hollywood. In un’intervista, l’attore spiega i motivi che lo hanno portato a prendere questa decisione.
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Nel mondo dello spettacolo succede spesso che alcuni volti, dopo lunghi periodi di oblio, tornino alla ribalta e lo facciano anche in maniera sorprendente. È quello che è accaduto a Josh Hartnett, noto per aver interpretato diversi film all’inizio della sua carriera, si è poi distaccato per un certo lasso di tempo da Hollywood, perché aveva capito di poter avere delle ripercussioni, come spiega in un’intervista a Vanity Fair per il nuovo film di cui è protagonista, Trap, di M. Night Shyamalan.
I nuovi progetti al cinema dopo Oppenheimer
Hartnett, d’altra parte, viene dall’esperienza di Oppenheimer, in cui ha interpretato il fisico Ernest Lawrence, ruolo di rilievo dopo un periodo di lungo stop. L’approccio al nuovo progetto, Trap, adesso in promozione, che racconta la storia di un serial killer, chiamato The Butcher, che accompagna sua figlia al concerto della pop star Lady Raven, ma capisce che si tratta di una trappola ideata alla polizia per catturarlo. Nel commentare questo nuovo lavoro, l’attore dichiara:
È stata un’esperienza meravigliosa che mi ha permesso di spingermi oltre i limiti perché sentivo di avere in lui un partner in completa sintonia. Mi ha lasciato libero di sviluppare il personaggio. Dopo Oppenheimer, Trap è di nuovo un film ad alto budget, grande produzione, quindi anche grande promozione. Ed è il mio primo ruolo da protagonista in un’opera di queste dimensioni. Non farei nulla di diverso, ho sempre cercato di spingermi oltre, provare cose nuove, esplorare nuovi modi di fare film, lavorare con registi giovani, scommettendo su di loro. E penso che questo approccio mi abbia reso la persona che sono.
Josh Hartnett in Oppenheimer
La decisione di allontanarsi da Hollywood
La differenza da quando ha iniziato a fare l’attore, partecipando a film come Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola, sta nell’importanza che ad oggi attribuisce al giudizio degli altri: “Non ho più bisogno che il mondo mi dica chi sono. A 20 anni è normale cercare fuori degli indizi che ti definiscano. Oggi no, mi godo quello che faccio e non mi prendo troppo sul serio: prendo sul serio il lavoro, ma non l’opinione che la gente ha di me”. Ed è stato proprio questo punto, la difficoltà di essere un giovane attore con tutti gli occhi puntati addosso, che lo ha portato a prendere le distanze da Hollywood:
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Era difficile gestire il controllo sulla mia vita. Ho fatto dei passi indietro, sono stato lontano dalla stampa, dai paparazzi e dalle luci della ribalta perché semplicemente non pensavo che fosse un bene per la mia salute mentale.
Josh Hartnett alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2006
La nuova vita in Inghilterra
Dall’America è volato in Inghilterra, vive infatti nella campagna inglese da qualche anno, con la moglie Tamsin Egerton, anche lei attrice sposata nel 2021 e dalla quale ha avuto 4 figli. “La mia famiglia è felice qui, abbiamo anche una piccola fattoria. I miei figli adorano lo spazio, la libertà e gli animali. Frequentano una buona scuola che si concentra sull’arte” racconta l’attore. Parlando, invece, del successo che anche gli attori inglesi sono riusciti ad avere in questi anni anche lontano dal loro Paese, Hartnett lo spiega in questi termini:
Qui c’è una cultura del teatro che è una parte integrante del mainstream e questo aiuta a promuovere i giovani talenti. C’è anche una fiorente industria televisiva e cinematografica. Non è strano che gli attori abbiano successo nel Regno Unito e non sentano il bisogno di trasferirsi negli Stati Uniti, e che abbiano comunque un impatto sul mondo dello spettacolo
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Fonte : Fanpage