Come se avesse vinto l’oro. La pugile azzurra Angela Carini riceverà dall’Iba, l’Associazione internazionale di boxe non riconosciuta però dal Cio, un premio in denaro “come se fosse una campionessa olimpica”. Con questo annuncio il presidente della Federazione, Umar Kremlev, è intervenuto nella polemica sull’algerina Imane Khelifi, squalificata lo scorso anno ai Mondiali per l’elevato livello di testosterone e invece ammessa alle Olimpiadi.
Cinquantamila dollari
Nella sfida contro di lei, Carini si è ritirata dopo 46 secondi tra le lacrime. “Non posso essere indifferente – ha detto Kremlev- e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile. Non capisco perché stiano uccidendo il pugilato femminile: solo le atlete idonee dovrebbero salire sul ring per una questione di sicurezza”. Il premio consiste in 100mila dollari (netti), di cui 50mila all’azzurra, 25mila al suo allenatore e 25mila alla federazione di appartenenza e quindi alla federazione pugilistica italiana (Fpi), che però di recente ha lasciato l’Iba per confluire in un nuovo ente, “World Boxing”.
Il premio è una novità introdotta a maggio dall’Iba nell’ottica di sostenere gli atleti, gli allenatori e le Federazioni nazionali. Stesso sostegno sarà dato dall’Iba anche all’uzbeka Today Turdibekova, sconfitta dalla taiwanese Lin Yu-ting, anche lei squalificata dall’Iba agli scorsi Mondiali dopo non aver superato il gender test. Khelif, come detto è una delle due pugili, insieme a Lin Yu-ting della Cina di Taipei, che sono state squalificate dai campionati del mondo dell’anno scorso per non aver soddisfatto i criteri di ammissibilità di genere. Tuttavia, l’Iba, che ha eseguito i test nel 2023, è stata spogliata del suo ruolo di organo di governo globale per la boxe a giugno dell’anno scorso dal Comitato Olimpico Internazionale, che amministra lo sport a Parigi e ha difeso i diritti della due atlete a competere.
Va specificato che l’algerina Imane Khelif è stata erroneamente identificata da moltissime persone come pugile trans, ma ciò non risulta in alcun modo. Non solo: non sono pubblici elementi sufficienti nemmeno per dire se Imane, che ha un aspetto mascolino, abbia semplicemente livelli di testosterone elevati o se rientri nello spettro della cosiddetta intersessualità. La destra europea si è impadronita, in modo molto discusso e discutibile, della narrazione della vicenda.
Soldi russi
L’Iba non è più riconosciuta dal Cio e ha perso molta credibilità a livello internazionale da quando, alcuni anni fa, fu coinvolta in una serie di gravissimi scandali di corruzione. Da allora ha sede in Russia (il suo presidente Umar Kremlev è un imprenditore considerato molto vicino a Vladimir Putin), ed è finanziata principalmente da Gazprom, la ricchissima compagnia petrolifera di stato russa.
Fonte : Today