Perché le Olimpiadi di Parigi sono le peggiori di sempre

Le Olimpiadi di Parigi sono le peggiori di sempre. Certo, la competizione non è ancora finita e la Francia del nuovo Re Sole moderno, il presidente Emmanuel Macron, ci può riservare ancora tante sorprese. No, non è il solito pregiudizio antifrancese di un italiano a cui non è piaciuta la cerimonia d’apertura.

Perché non dire la verità sulla cerimonia di apertura?

Forse ad alcuni piace vedere la testa mozzata di Maria Antonietta e ad altri no. Forse ai francesi, illuministi e laiconi, piace deridere la Chiesa cattolica per poi far credere che si trattasse solo di una parodia dionisiaca. Se questo era davvero l’intento iniziale del direttore artistico, perché non spegnere subito la polemica per la somiglianza di quella sceneggiata Lgbt+xyz con l’Ultima Cena anziché aspettare 48 ore per spiegare che in realtà si ispirava a un quadro di un autore semisconosciuto? Quella “rivelazione” è la classica pezza per tappare i buchi e chi vuol far credere il contrario, evidentemente, pensa che migliaia di prelati, giornalisti e politici (italiani e non) abbiano commentato siano tutti degli allocchi che hanno commentato una fake-news? Non scherziamo. L’aureola che spiccava dietro la testa della drag-queen seduta al centro della tavola parla molto da sola.

Fin qui siamo sul campo delle interpretazioni artistiche, poi ci sono le verità inconfessabili. Se si ironizza su un cinese per gli occhi a mandorla si viene accusati di razzismo (è successo a Jerry Scotti), se si è contrari a concedere agli studenti giorni di vacanza non previsti per la fine del Ramadam apriti cielo. Se si prende in giro i gay si viene tacciati immediatamente di omofobia oppure se si fanno battute sugli obesi si è di fronte a un caso di bodyshaming. Se, però, si prende per i fondelli la Chiesa Cattolica e va tutto bene. È il bello della cultura woke per cui non si può dire più nulla su nessuno, ma i cattolici si possono massacrare perché la morale cattolica, le crociate, i preti pedofili, l’8 per mille e tanto altro hanno rotto per secoli.

Perché prendere in giro solo i cattolici?

Ecco, dunque, che è eticamente giusto essere irrispettosi verso i cristiani tanto non sono permalosi come i musulmani e non si corre il rischio di subire un altro attentato come fu per la vignetta di Chiarlie Hebdo (e non solo). Queste, per alcuni, possono essere parole al vento scritte da un “cattolicone iper-bigotto razzista e transfobico”, mentre chi scrive ha molti altri elementi per sostenere che queste sono le peggiori Olimpiadi di sempre. Ci sono le immagini di migliaia di atleti che il giorno prima della competizione che attendono da quattro anni sono stati costretti a restare sotto la pioggia per tre ore per assistere non alla celebrazione dello sport, ma di una Francia pacchiana e presuntuosa. Tanto presuntuosa da lasciare i capi di Stato dei Paesi esteri sotto la pioggia, mentre Macron, da buon “Re Sole” moderno, se ne stava ben protetto. Una figura indegna di un Paese che si definisce civile e occidentale. Ma non solo. Ci sono le testimonianze di atleti come Thomas Ceccon che, parlando con Raisport, si è lamentato del cibo scadente e della mancanza di aria condizionata nel villaggio olimpico. E, poi, c’è stata la pretesa di Macron di mostrare la “Grandeur” cercando di rendere balneabile la Senna. Risultato? Dopo aver rimandato per giorni la gara di Triathlon perché il fiume era ancora inquinato, finalmente è arrivato l’ok e gli atleti hanno potuto gareggiare in compagnia delle pantegane per, poi, provare la splendida sensazione di trascorrere il pomeriggio a vomitare.

Arbitraggi scandalosi e la sfida impari nella box femminile 

Infine ci sono le responsabilità del Cio che, con una serie di arbitraggi scandalosi, ha penalizzato le atlete italiane nel mondo della scherma, del judo e della boxe. Nel pugilato femminile è andata in scena una sfida impari tra l’atleta algerina e l’atleta italiana. Poco importa se l’avversario di Angela Carini è eterosessuale, omosessuale, trans o intersex. La verità inconfutabile è che partiva notevolmente avvantaggiato. E, in questo contesto, la sinistra italiana, totalmente ubriaca di esterofilia e di cultura woke, si è posta dalla parte sbagliata della storia abbandonando a sé stessa la pugilessa italiana per difendere i diritti dell’algerina di massacrarla di botte. Non mi stupirebbe se, un domani, in nome di una finta uguaglianza, venissero abolite le para-Olimpiadi e se gli atleti normodotati potessero gareggiare contro i disabili. Veramente, non oso immaginare quali sarebbero state le reazioni dei cugini transalpini (e non solo) se tutto questo fosse successo nell’Italia “meloniana”.

Fonte : Today