Il dissidente russo Vladimir Kara-Murza ha escluso di aver firmato alcuna “richiesta di grazia o di perdono” al presidente Vladimir Putin per la propria liberazione. Lo ha detto nel corso di un incontro stampa. “Martedì il 23 luglio sono stato preso dalla mia prigione da due guardie e su un tavolo c’era un foglio con una penna e una dichiarazione”, un testo di esempio di un appello “rivolto a Putin. All’inizio ho pensato che fosse uno scherzo”, ha spiegato, dicendo di aver risposto “non lo considero un presidente legittimo, è un dittatore e un assassino. Non ammetterò alcuna colpa, non sono colpevole di nulla. Mi hanno chiesto cinque volte di firmare. Giovedì gli stessi ufficiali mi hanno dato un foglio in cui mi dicevano che le dichiarazioni precedenti erano state registrate e di motivarle”, ha raccontato poi. Sul Putin assassino Kara-Murza ha raccontato di aver spiegato alle guardie di ritenerlo “responsabile della morte di Nemzov, di Navalny e di centinaia di persone. ‘Non firmerò alcuna richiesta di grazia’”, ha spiegato di avergli risposto. In seguito la liberazione, per cui, ha raccontato, ha avuto 20 minuti di tempo per prepararsi, senza altre informazioni.
Fonte : Sky Tg24