Venezuela vietato ai giornalisti italiani: il governo Maduro espelle troupe Rai

Ingresso vietato in Venezuela per la stampa italiana. Due giornalisti della Rai – il cronista Marco Bariletti del Tg1 e il cameraman Ivo Bonato – al loro arrivo all’aeroporto internazionale Simón Bolívar di Maiquetía sono stati separati dagli altri passeggeri al controllo passaporti e successivamente espulsi, con l’obbligo di tornare in Italia. 

Bariletti e Bonato erano giunti in Venezuela per documentare le proteste esplose nel Paese dopo le controverse elezioni presidenziali che hanno visto la conferma di Maduro.

L’organizzazione internazionale Reporter Senza Frontiere accusa il governo di ostacolare il lavoro dei giornalisti nazionali e internazionali. 

Maduro, in carica dal 2013, è stato dichiarato vincitore delle elezioni ma l’opposizione rivendica la vittoria per il proprio candidato, Edmundo González, e parla di brogli. In seguito al voto migliaia di persone sono scese in piazza in Venezuela per protestare contro quella che considerano un’elezione truccata e ci sono stati diversi arresti. La leader dell’opposizione Maria Corina Machado ha convocato per sabato manifestazioni in tutte le città.

“L’Italia sostiene il popolo venezuelano che ha espresso la propria volontà. Secondo osservatori elettorali indipendenti, i risultati elettorali sono stati manipolati, soprattutto nella trasmissione dei dati. Come abbiamo detto nella Dichiarazione G7: dobbiamo rispettare il voto democratico”, scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Anche gli Stati Uniti riconoscono la vittoria alle elezioni del candidato dell’opposizione Edmundo Gonzalez contro il presidente uscente Nicolas Maduro. “Date le prove schiaccianti, è chiaro agli Stati Uniti e, soprattutto, al popolo venezuelano che Edmundo Gonzalez Urrutia ha ottenuto il maggior numero di voti nelle elezioni presidenziali del 28 luglio”, le parole del segretario di Stato americano Antony Blinken in una nota. Congratulandosi per il “successo della campagna elettorale” dell’ex ambasciatore, Blinken sostiene che “la rapida proclamazione della vittoria di Maduro da parte del Consiglio nazionale elettorale non è supportata da prove: il Cne non ha ancora pubblicato i dati disaggregati o i fogli di conteggio dei voti, nonostante i ripetuti appelli dei venezuelani e della comunità internazionale a farlo”.

Fonte : Today