Oggi, primo agosto, si celebra il World Wide Web Day, la giornata dedicata alla commemorazione della nascita del World Wide Web (il “www”) e al riconoscimento del suo impatto sul mondo. È un’occasione per celebrare non solo l’ingegnosità del suo inventore, Tim Berners-Lee, ma anche i contributi di innumerevoli persone che hanno continuamente trasformato il web nello strumento onnipresente e versatile a cui ci affidiamo oggi. Ecco la storia del web dal 1989 ad oggi.
Le origini di internet
Internet esisteva già dagli anni Sessanta con Arpanet, un progetto voluto dal ministero della Difesa degli Stati Uniti. Tuttavia, l’accessibilità mondiale è arrivata molto dopo. L’idea del World Wide Web, una rete che permettesse di collegare più testi e parole in tanti computer in rete, venne a Tim Berners-Lee, insignito del Premio Turing nel 2016. Il 12 marzo 1989, il fisico britannico presentò al suo supervisore al Cern di Ginevra un documento intitolato “Information Management: A Proposal”, con l’obiettivo di facilitare la distribuzione dei dati scientifici tra gli scienziati. “Vago, ma interessante”, fu il giudizio del supervisore, Mike Sendall, che diede a Berners-Lee il via libera per approfondire il progetto insieme ad un altro ricercatore, il belga Robert Cailliau.
La nascita del web
Berners-Lee e il suo collega Cailliau in un paio di anni svilupparono le fondamenta del web e realizzarono anche il primo browser, il programma per sfogliare le pagine del web. Il primo server fu un computer NeXT, creato dalla società fondata da Steve Jobs dopo che aveva lasciato Apple la prima volta. Il primo sito web fu lanciato nel 1991, aprendo nuove possibilità di comunicazione e informazione. Questa innovazione ha segnato l’inizio di una nuova era, rendendo possibile la condivisione globale di informazioni.
L’evoluzione del web
Da allora, il web ha subito una trasformazione radicale. Sebbene spesso confusi, il web e internet non sono la stessa cosa. Internet è una piattaforma di comunicazione basata sui protocolli TCP/IP sviluppati tra il 1973 e il 1982 da Vinton Cerf e Robert “Bob” Kahn. Questi protocolli permettono la comunicazione tra computer diversi appartenenti a reti eterogenee attraverso vari mezzi come onde radio, linee telefoniche e cavi. Il web, o World Wide Web, implementato tra il 1989 e il 1991 da Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, permette il collegamento tra diverse risorse come contenuti, siti e servizi attraverso gli hyperlink, i collegamenti ipertestuali. Basato su un’architettura client-server, il web ha reso internet accessibile e utile a un pubblico vastissimo.
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Surface web, Deep web, Dark web
Quando si parla di web solitamente ci si riferisce al Surface Web, fatto di pagine Html visibili e indicizzate dai motori di ricerca. Tuttavia, esiste un’intera infrastruttura al di sotto del Surface Web, composta dal Deep Web e dal Dark Web, che non sono accessibili tramite i comuni motori di ricerca e richiedono strumenti specifici per essere navigati. In tutti e tre i livelli si possono trovare contenuti legali o illegali, sicuri o pericolosi, leciti o moralmente discutibili.
Il web 35 anni dopo
Sono trascorsi trentacinque anni dall’invenzione che Tim Berners-Lee ha deciso di non brevettare, permettendole di esprimere tutto il suo potenziale. In vista di questo importante anniversario, il fisico britannico ha espresso il suo disappunto per la direzione presa dal web in una lettera aperta pubblicata sul sito della Web Foundation, da lui co-fondata. L’idea originaria del web si fondava su tre principi: collaborazione, compassione e creatività. Nel primo decennio queste aspettative sono state rispettate, ma nei successivi vent’anni, secondo Berners-Lee, i valori sono stati compromessi. Il web, che inizialmente dava potere alle persone, “è diventato uno strumento che ha influenzato negativamente la geopolitica, l’economia e la vita quotidiana”. Già al trentesimo anniversario del web, Berners-Lee aveva denunciato questa deriva, “aggravata ora dalle tecnologie emergenti, come l’Intelligenza artificiale”.
Il protocollo Solid
Nella lettera, Berners-Lee elogia strumenti come i podcast, Github, Mastodon e BlueSky, che rispecchiano i valori originali del web e propone un cambio di paradigma con il protocollo Solid, che punta a mettere il controllo dei dati nelle mani degli utenti, non nei modelli di business. Solid permette ai proprietari dei dati di condividerli e riutilizzarli tra diverse applicazioni, in modo sicuro e con il consenso dell’utente, rompendo il controllo delle grandi aziende. Il progetto Solid si basa sul “Contratto per il Web”, firmato da oltre 80 organizzazioni, che mira a restituire il controllo dei dati personali attraverso i Pod (Personal Online Data Stores). Nella missiva, Tim Berners-Lee riferisce che bisogna agire adesso, guardando all’esempio delle Fiandre, dove grazie a Jon Jambon, ministro presidente delle Fiandre dal 2 ottobre 2019, ogni cittadino possiede già il proprio Pod. “Il futuro dipende dalla nostra capacità di riformare il sistema attuale e crearne uno nuovo che serva realmente i migliori interessi dell’umanità”, ha sottolineato Berners-Lee.
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Fonte : Sky Tg24