Keywords è da anni un’azienda al top per quanto riguarda i servizi alle aziende che sviluppano videogiochi. Parliamo di localizzazione, doppiaggio, adattamento, ma anche creazione di strumenti specifici per lo sviluppo e porting di videogiochi tra le varie piattaforme.
È possibile per un nome così solido, posizionato ai vertici di un settore senza dubbio complesso, ma in crescita, che si interfaccia con le maggiori realtà presenti al suo interno, possa passare in poche settimane da premiato fiore all’occhiello ad azienda che licenzia più di trenta persone e avvia una drastica ristrutturazione del personale?
Secondo i vertici di Keywords assolutamente sì, visto che è esattamente ciò che è successo in questi giorni. L’11 luglio veniva celebrato il premio ai Develop: Star Awards nella categoria “Best QA & Localisation Provider” mentre poco prima, il 27 giugno, veniva annunciato il licenziamento di 31 persone su 159 dipendenti, puntando il dito sulla crisi del settore e sui mutamenti che la IA ha portato al lavoro della traduzione. La vertenza di Keywords Studios si inserisce in un contesto più ampio di riorganizzazione globale che ha visto tagli del personale anche in Irlanda, Spagna, Germania, Brasile e Giappone.
Ovviamente questo ha innescato una protesta con due giorni di sciopero e l’accusa che dietro questa mossa non ci sia alcuna crisi, ma una speculazione.
“Al Gruppo Keywords Studios è bastato registrare, dopo una crescita continua e senza interruzione che si protraeva sin dal 2013 per la divisione Globalize, un calo dei ricavi nell’anno 2023, per decidere i seguenti tagli di personale nei suoi uffici italiani: 6 persone nell’area LQA, 20 persone nell’area localisation e 5 nell’area audio – si legge in una nota ufficiale dei sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs – Trattasi proprio del personale altamente qualificato da sempre considerato dalla stessa Azienda l’eccellenza dell’area produttiva dell’intero Gruppo Keywords a livello internazionale; tuttavia, l’Azienda intende sacrificare proprio questi lavoratori per ridurre il costo del personale al solo scopo di aumentare i propri margini di profitto, consapevole tra l’altro di ridurre, così facendo, gli elevati standard di qualità offerti ai propri clienti. Nei fatti la riorganizzazione del Gruppo a livello internazionale, e quindi anche in Italia, prevede l’affido di alcune attività umane all’Intelligenza Artificiale, oltre al trasferimento di larga parte dell’area produttiva in un mega hub già attivo in Polonia; questa scelta ha già prodotto pesanti tagli del personale nella stessa area produttiva (Globalize) anche in Irlanda, Spagna, Germania, Brasile e Giappone”.
Più in generale i dipendenti di Keywords denunciano anche che mentre vengono annunciati dei licenziamenti il 27 giugno, a ridosso dell’Estate, incolpando l’intelligenza artificiale, il giorno successivo nei bilanci pubblicati viene approvato uno stipendio per i tre amministratori delegati di 380.000 euro, 14mila in più rispetto al precedente e un bonus di circa 48.000 euro.
E mentre in Italia si licenzia, continuano le assunzioni in Polonia, salvo poi licenziare anche chi se ne occupava.
Le accuse da parte dei lavoratori e dalle fonti con cui abbiamo avuto modo di parlare, ruotano attorno al fatto che crisi e avanzamento della IA siano soltanto fumo negli occhi per nascondere i veri motivi di queste manovre: la cessione per due miliardi di euro di Keywords a EQT, un fondo di investimenti svedese, cessione che ovviamente sarebbe facilitata da una drastica ristrutturazione.
Per il momento non c’è stato un commento ufficiale dei vertici di Keywords ma è evidente che questo è solo l’ennesimo caso in cui l’efficienza promessa e sbandierata dalle IA si scontra con l’etica di tutelare il lavoro la serenità degli individui, soprattutto in un ambiente come quello dello sviluppo di videogiochi, dove sono moltissimi i casi in qui questa serenità è messa ben dopo le scadenze e le decisioni di amministratori e azionisti.
Da anni i lavoratori e le lavoratrici nel mondo dei videogiochi, soprattutto nei rami della localizzazione, del debug e del controllo qualità, cercano di sindacalizzarsi, combattendo con gli ostruzionismi delle aziende. Gli ultimi a ottenere questo traguardo sono stati gli sviluppatori di World of Warcraft, mentre il sindacato SAG-AFTRA, che rappresenta molti artisti e attori nel settore dei media, nel cinema e nei videogiochi ha indetto uno sciopero per tutelare i suoi assistiti contro l’utilizzo della IA che può essere usata per sostituire doppiatori e attori all’interno delle opere multimediali.
Fonte : Repubblica