Batman Caped Crusader è l’ennesima intrigante incarnazione di un eroe in chiaroscuro

Per chi è cresciuto negli anni Novanta con una passione per la tv e i supereroi non c’è stata nessuna esperienza più seminale della serie animata di Batman. Ora atmosfere molto simili tornano in Batman: Caped Crusader, serie animata disponibile dal 1º agosto su Prime Video e concepita come la sua erede più dark e matura. Non a caso tra i produttori della serie c’è lo stesso Bruce Timm, tra i fautori della mitica The Animated Series che tanto ha fatto per rifondare il canone dell’Uomo pipistrello, accanto al re Mida seriale J.J. Abrams (Lost, Mission: Impossible) e al regista di The Batman Matt Reeves. In effetti Caped Crusader è un punto di connessione tra l’eredità anni Novanta e la nuova svolta portata di recente al cinema.

Ambientati negli anni Quaranta, in una Gotham vessata dalla depressione economica e dalla corruzione dilagante, gli episodi ci mostrano un Bruce Wayne alle prime armi nei panni del Cavaliere oscuro: ancora segnato dalla morte dei genitori e dalla sete di vendetta, il giovane rampollo, a tratti pure respingente (basta sentire come si rivolge al maggiordomo “Pennyworth”) batte le strade cittadine per combattere il maggior numero di criminali possibili, in una frenesia che forse nasconde un malessere interiore che mai avevano visto sullo schermo rappresentato con tanta schiettezza. Per ovvie ragioni cronologiche, poi, le sue indagini sono piuttosto “analogiche”: sono ancora lontani i tempi dei mille gadget tecnologici, quindi la raccolta di indizi viene passata al microscopio, oppure si ricorre alla cara vecchia matita passata sul bloc notes. Tutto conferisce una dimensione realistica alle imprese di un Batman disperatamente umano.

Un grande lavoro è stato fatto anche sul ripensamento dei villain, che sono come al solito una presenza attrattiva tanto quella del protagonista. Anche qui siamo lontani dai colori sgargianti e dalle bizzarrie camp e quasi tutti i grandi cattivi sono rivisti in ottica di sobrietà sovversiva: Catwoman è una ricca decaduta, Clayface è un attore in crisi per il proprio aspetto, Pinguino appare in una forma mai vista prima. Straordinario è il lavoro che si fa su Harley Quinn, villain che non esisteva nella tradizione dei fumetti e che proprio Batman: The Animated Series rese canonica: qui la psicologa Harleen Quinzel sorprenderà per sadismo e follia. Anche Harvey Dent avrà uno sdoppiamento decisamente inaspettato, mentre sullo sfondo rimane un grandissimo assente.

Fonte : Wired