Almeno 30 morti e 35 dispersi. È il bilancio delle piogge torrenziali che hanno colpito la Cina negli ultimi giorni, causate dal tifone Gaemi. Le persone disperse e le vittime provengono dalla città di Zixing, nella regione di Hunan, messa in ginocchio da violente inondazioni e frane. Registrate precipitazioni record, 645 millimetri di pioggia in 24 ore.
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Immagini del tifone Gaemi in Cina da social
Le piogge torrenziali che hanno colpito la Cina negli ultimi giorni, causate dal tifone Gaemi, hanno causato almeno 30 morti e 35 dispersi. A dare la notizia è stata la televisione di stato CCTV.
Le persone disperse e le vittime provengono da Zixing, nella provincia di Hunan, città situata a circa 1.500 chilometri a sud-ovest di Pechino. Qui sono state registrate precipitazioni record all’inizio della settimana con 645 millimetri di pioggia rilevati localmente in 24 ore, ha indicato l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
La conferma dei decessi giunge nel giorno in cui le autorità meteorologiche hanno dichiarato che luglio è stato il mese più caldo in Cina da quando sono iniziate le registrazioni 60 anni fa. La Cina è il più grande emettitore al mondo di gas serra che, secondo gli scienziati, sono alla base dei cambiamenti climatici e rendono più frequenti e intensi i fenomeni estremi.
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L’agenzia ha aggiunto che le piogge hanno danneggiato oltre 1.000 case, hanno spinto all’evacuazione di più di 11.000 persone e causato 1.345 crolli stradali a Zixing. In altre parti della provincia, circa 4mila residenti sono stati evacuati a causa della rottura di una diga. Domenica una frana ha distrutto una pensione nello Hunan, uccidendo 15 persone.
Il tifone Gaemi si è abbattuto sulla Cina continentale dopo aver causato danni anche a Taiwan e nelle Filippine. Circa una settimana fa oltre 150mila persone residenti nella provincia sudorientale cinese del Fujian sono state trasferite in aree più sicure in previsione della tempesta, aveva riportato la BBC.
La decisione era stata presa dopo le vaste inondazioni e frane che hanno colpito gli altri due Stati vicini, provocando la morte di almeno 21 persone. Nelle Filippine la violenza del tifone ha anche causato lo sversamento di petrolio da una petroliera che trasportava 1,5 milioni di litri di carburante industriale che si è capovolta ed è affondata al largo delle coste del Paese.
La Cina ha attivato il livello più alto di allerta calamità naturale quando la tempesta ha raggiunto le sue coste nella serata di giovedì scorso (ora locale). Secondo quanto hanno riportato i media statali, il presidente cinese Xi Jinping ha presieduto un incontro con i massimi dirigenti del Partito Comunista sui piani di controllo delle inondazioni e di soccorso in caso di calamità.
I servizi ferroviari sono stati sospesi nel Fujian, mentre le autorità della Cina settentrionale hanno allertato la popolazione sul fatto che le forti piogge avrebbero provocato frane e inondazioni, come effettivamente è stato. Nel frattempo, il quartier generale dello Stato per il controllo delle inondazioni e la siccità aveva fatto sapere che esisteva un “rischio elevato” di calamità naturali.
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Fonte : Fanpage