In arrivo una nuova stretta sulla cannabis light che, di fatto, sarà equiparata a quella non light. La novità è contenuta in un emendamento al ddl Sicurezza che è stato approvato nelle scorse ore. Il testo è infatti all’esame delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, che hanno lavorato tutta la notte per chiudere l’esame del provvedimento.
Cannabis light, arriva lo stop
Attualmente è in vigore una legge del 2016 che permette in Italia la coltivazione della canapa a uso industriale, ma solo con una quantità di Thc inferiore allo 0,2%. La stretta per la cannabis light porta con sé il divieto di vendere qualunque prodotto derivato dalla canapa. Con la modifica prevista quindi qualsiasi derivato prodotto dalla pianta della canapa sarebbe vietato: ci sarebbe uno stop al commercio, alla lavorazione ed esportazione di foglie, infiorescenze, resine e tutto ciò che contiene sostanze tratte da questa pianta. Si avrebbe quindi la chiusura degli attuali negozi del settore, mentre le tabaccherie non potrebbero più vendere questa tipologia di prodotto.
“Si tratta – commenta Riccardo Magi (Azione) – di un duro colpo al settore che vede migliaia di occupati e una filiera completamente italiana”. Le aziende che in Italia coltivano la cannabis light sono circa 800, 1.500 quelle specializzate nella trasformazione. Il settore fattura circa 150 milioni di euro l’anno.
È stata invece ritirata la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. Passo indietro anche sull’emendamento per l’introduzione del reato di integralismo islamico, sulle prediche solo in lingua italiana e sulla castrazione chimica per gli stupratori. Temi che sarebbero stati però solo accantonati, per poi essere riproposti successivamente magari come ordine del giorno.
“Erano norme di pura propaganda – commentano i Dem Simona Bonafe, Matteo Mauri e Federico Gianassi – i dietrofront si fanno di notte, nella vergogna”. Intanto esplode la protesta dell’opposizione in commissione anche per la decisione di procedere a tappe forzate su un provvedimento che non ha l’urgenza di un decreto. “Dal contingentamento dei tempi si passa a silenziare le opposizioni – dicono Valentina D’Orso e Alfonso Colucci, capigruppo M5S in commissione dopo una ulteriore accelerazione decisa dalle presidenze – così nottetempo la maggioranza si approva le sue norme repressive e liberticide del ddl sicurezza con il favore delle tenebre e senza il ‘fastidio’ delle opposizioni che li inchiodano alla loro pochezza. Una nuova vergogna firmata FdI, Lega e FI”.
Fonte : Today