Perché alle Olimpiadi di Parigi non vedremo costumi integrali nelle gare di nuoto

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Olimpiadi Parigi 2024

Gregorio Paltrinieri ha conquistato un bellissimo argento negli 800 metri Stile libero. Il nuotatore italiano, così come tutti gli atleti in gara in questa edizione dei Giochi, non indossava il costume integrale che ha dominato a Pechino 2008, ormai vietato.

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Gregorio Paltrinieri, Parigi 2024

L’Italia ha chiuso la giornata di martedì 30 giugno nel segno della festa. Abbiamo portato a casa tre medaglie importanti: lo storico argento nella Ginnastica artistica, un oro nella Spada a squadre, il bronzo di Gregorio Paltrinieri negli 800 metri Stile libero. Il 29enne emiliano è il primo italiano a salire sul podio in tre Olimpiadi consecutive: mai nessuno come lui. Il nuoto maschile olimpionico è un mondo che ha visto parecchi cambiamenti: i Giochi di Pechino 2008 hanno fatto da spartiacque tra il prima e il dopo.

Cosa non si può più indossare nel Nuoto alle Olimpiadi

Le Olimpiadi di Pechino del 2008 hanno rappresentato un momento spartiacque per il nuoto maschile. Impossibile non ricordare quella edizione come l’edizione dei record, delle prestazioni quasi sovrumane. Un nome su tutti: Michael Phelps. Il grande nuotatore in piscina accumulò ben otto medaglie d’oro, battendo il record di lunga data di Mark Spitz per il maggior numero di medaglie d’oro vinte da un individuo in una singola Olimpiade. Le sue foto hanno fatto il giro del mondo quell’anno, ma sono foto che oggi sarebbe impossibile vedere sui giornali, per un motivo ben preciso: i costumi indossati 16 anni fa nel nuoto oggi non sono più ammessi.

Kristof Milak, Parigi 2024

Kristof Milak, Parigi 2024

A Pechino 2008 la maggior parte dei nuotatori in piscina ha optato per il costume intero o meglio integrale, un modello che permetteva di scivolare in modo agevole sull’acqua, in qualche modo “facilitando” certi risultati da record. È per questo motivo che quella tipologia non viene più utilizzata in gara. Le mute integrali, infatti, non sono previste nemmeno ai Giochi di Parigi del 2024. Non la indossava Paltrinieri nella sua gara, non la indosserà nessuno nei prossimi giorni.

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Michael Phelps, Pechino 2008

Michael Phelps, Pechino 2008

La storia delle mute integrali alle Olimpiadi

Sedici anni fa fu l’azienda Speedo la prima a lanciare il costume da competizione LZR Racer con pannelli in poliuretano: una maggiore quantità di poliuretano corrisponde a minore resistenza aerodinamica. Poi nel 2009 anche altri produttori come Jaked e Arena hanno realizzato i loro costumi da gara interamente in poliuretano. I costumi integrali hanno debuttato ai Giochi di Pechino, ma già alle Olimpiadi di Londra del 2012 erano spariti, per non tornare mai più (almeno per ora). Sedici anni fa rappresentarono un’introduzione storica, poi nel 2009 la World Aquatics (in precedenza nota come FINA), ha vietato l’uso mondiale di mute in poliuretano e neoprene durante le gare di nuoto, comprese le Olimpiadi. Il divieto è entrato in vigore il l’1gennaio 2010. Il problema non è tanto il design di quei costumi, che coprivano la maggior parte del corpo del nuotatore a differenza del tradizionale modello corto. Infatti le tute integrali esistevano già prima dei Giochi di Pechino, fecero la loro comparsa alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.

Gregorio Paltrinieri, Parigi 2024

Gregorio Paltrinieri, Parigi 2024

Il problema era piuttosto il materiale di cui erano fatti, che aumentava la galleggiabilità e la velocità dei nuotatori, riducendo al contempo la fatica nel corso di una gara. Basti pensare che dopo la loro introduzione nel 2008, hanno portato a quasi 200 record mondiali, tra cui 43 ai Campionati mondiali di nuoto del 2009 a Roma. Il solo Phelps, con la sua Speedo LZR, una tuta realizzata al 50% in poliuretano, stabilì sette record mondiali durante le sue storiche Olimpiadi del 2008.

Thomas Ceccon, Parigi 2024

Thomas Ceccon, Parigi 2024

Alle Olimpiadi di Parigi del 2024, i nuotatori sia uomini che donne indosseranno costumi esaminati e approvati da World Aquatics: quelli da uomo possono estendersi solo dalla vita al ginocchio, per le donne dalla spalla al ginocchio e devono obbligatoriamente essere realizzati solo con materiale tessile. Nelle FINA Swimming Rules, all’articolo SW 10.8 del testo regolamentare più importante della Federazione Internazionale di Nuoto, si legge che è vietato a ogni atleta l’utilizzo di costumi o strumenti che possano migliorare la sua velocità, galleggiabilità e resistenza in gara.

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Fonte : Fanpage